Assisi – Omaggio all’Umbria presenta “Salomé” di Giuseppe Magrino con la regia semiscenica di Dario Argento

Danza sull’onda mistica francescana
Alla presenza di Dario Argento regista, di Laura Musella direttrice artistica del progetto Omaggio all’Umbria e organizzatrice dell’evento, dell’autore P. Giuseppe Magrino, è stata presentata nel Salone d’Onore della Giunta Regionale di Palazzo Donini di Perugia l’opera lirica” Salomè” che sarà possibile apprezzare in prima mondiale sabato 14 ottobre nella Basilica Superiore di San Francesco di Assisi. L’evento ha potuto contare sulla presenza delle più importanti cariche politiche e religiose della Regione e   della presidenza della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia.
Una inedita Salomé, dunque,  si appresta a ritrovare attualità ad opera di Padre Giuseppe Magrino, frate francescano direttore della Cappella Musicale della Basilica di San Francesco di Assisi. L’inquietante personaggio biblico, che l’immaginario raffigura danzante fra le ondate fragranti  di una rosa e di un giglio rosso, intenta con passi e saltelli, armoniosi e leggiadri, a far ondeggiare la veste preziosa cosparsa di fiori, mentre dai fianchi morbidi il cingi lombi manda intorno bagliori di porpora, riprende vita nell’opera lirica in un atto che Padre Magrino ha tratto liberamente dall’opera omonima che Oscar Wilde aveva pensato e scritto in francese per la diva Sarah Bernardt.  
Nella nuova opera l’allestimento, in forma semiscenica, sarà affidato al talento di  Dario Argento, con  il Maestro Pierini Calvia a dirigere l’orchestra de “I Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino”, il cast dei solisti formato da giovani ma già affermati cantanti lirici umbri, e il Coro.
La sensibilità di un autore come Argento, regista di fama mondiale ma anche uomo colto e appassionato di musica, certamente permetterà di elaborare uno spettacolo nel rispetto della bellezza e della sacralità di un luogo straordinario e altamente significativo della cristianità nel mondo come la Basilica di San Francesco di Assisi, sottolineando la particolarità delle tematiche dell’opera dove religiosità, horror, ed erotismo si mescolano rimandando sfumature di perversione, blasfemia e necrofilia.
Elementi pruriginosi che fecero storcere il naso, in quella fine secolo all’insegna delle trasgressioni della belle époque, anche a Sarah Bernardt che non  interpretò mai il personaggio e che tuttavia rimasero nell’immaginario artistico collettivo e continuarono ad addensarsi come concrezione sulla biblica  κοράσιον, la fanciulla alla quale per prima la penna di Aubrey Beardslay aveva creato un volto e un corpo sinuoso, e che dal 1905 viveva di vita lirica nella splendida opera di Richard Strauss.
Certo, Wilde aveva tutt’altro obiettivo che presentare la principessa Salomé, assecondando il racconto evangelico di Matteo(14,1)  e di Marco (6,12).
La figlia di Erodiade, di cui si invaghisce lo zio e patrigno, nonché  re,  Erode Antipa, che per vederla danzare – celeberrima l’invenzione letteraria della conturbante danza a piedi nudi dei sette veli sul sangue sparso del Giovane Siriaco -, è disposto a macchiarsi di un delitto turpe: l’assassinio del profeta Johanaan (come suona nella lingua  antica il nome Giovanni), nella versione del frate cappuccino avrà ben altri referenti che quelli dell’originale e tormentato scrittore irlandese, né evocherà  il simbolismo della luna, la casta Artemide greca ammantata di verginità dagli esiti tragici, né la volontà di ridare linfa ai miti iniziatici di Iside, dove il potere femminile è al servizio della vendetta. Certamente sarà più rispettosa del profilo evangelico.  
L’allestimento e la produzione dell’opera “Salomé” si inseriscono perfettamente  nel calendario delle attività 2017 di “Omaggio all’Umbria” i cui temi fondanti sono la valorizzazione dei giovani musicisti, la promozione del patrimonio architettonico, artistico e naturalistico della regione e la solidarietà rivolta principalmente agli scopi umanitari dell’UNICEF.
“Omaggio all’Umbria”, è infatti un validissimo progetto di sviluppo culturale creato, e sostenuto infaticabilmente da Laura Musella che lo presiede, ha ottenuto nel corso degli anni l’entusiastico coinvolgimento dei più grandi direttori d’orchestra, molti giunti per la prima volta in Umbria, ed ha in Zubin Mehta il direttore testimonial, Salomé sarà sostenuta dal  Ministero dei Beni Culturali, dalla Regione dell’Umbria e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia che ne farà anche un momento di celebrazione dei suoi 25 anni di attività.
La Cappella Musicale della Basilica Papale di San Francesco offrirà oltre al suo patrocinio, la sua collaborazione, mentre Il Comune di Assisi e l’Unicef Italia offriranno il loro patrocinio.
 
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