Stagione sinfonica e cameristica dell’Accademia di Santa Cecilia

Suoni d’eccellenza
Presentata dal Sovrintendente Michele Dall’Ongaro la prossima stagione dell’Accademia di Santa Cecilia, qualificata dalle scelte del cartellone con 28 spettacoli di sinfonica replicati tre volte a settimana, attingendo al grande repertorio dell’Ottocento e del Novecento, con qualche incursione nel contemporaneo, ma sempre in perfetto equilibrio con le preferenze del pubblico, con l’esigenza di rispettare  i grandi appuntamenti commemorativi (i 100 anni dalla nascita di Bernstein saranno ricordati con due sinfonie del maestro dirette da Pappano, mentre  la stagione 2018/19 sarà aperta con il suo capolavoro “West Side Story”), i ritorni attesissimi di artisti amati, da Maurizio Pollini  alle stelle del firmamento, le violiniste  Anne-Sophie Mutter per il Concerto di Beethoven e Kyung-Wha Chung, sorella del Maestro Chung, già direttore musicale dell’Orchestra ceciliana come Daniele Gatti, anch’egli fra gli attesi ritorni con un programma “tutto Schumann”. Fra i ritorni eccellenti, l’amatissimo Valery Gergiev  per un festival dedicato alle Sinfonie di Ciajkovskij, per una performance con l’Orchestra dell’Accademia e tre sinfonie eseguite dall’Orchestra con Teatro Mariinskij di San Pietroburgo.  E Temirkanov, direttore onorario di Santa Cecilia, ormai costante presenza nei cartelloni da una decina d’anni. Pappano è impegnato in tutto con una decina di programmi, oltre ai concerti dedicati a Bernstein: per l’apertura di stagione, il 5 ottobre, quando, come da tradizione, ha scelto di dirigere l’opera “Re Ruggero” di Szymanowski, con l’Orchestra e il Coro diretto da Ciro Visco, eseguita in forma di concerto. Pappano la definisce: “sensuale, attraente, cinematografica”. Insomma, qualcosa di nuovo, nel panorama del mélo, in cui le istanze del ‘900 vengono filtrate nella musica. L’allestimento sarà affidato ai Masbedo, i quali utilizzando sculture e oggetti chiederanno al linguaggio musicale di accompagnarli in un viaggio nell’interiorità del re in linea con le acquisizioni di Freud. Nel 2021,  sarà poi portata alla Scala. Intanto si va mettendo a punto un programma a sorpresa che dovrà allietare le feste natalizie. Pappano è fiero dei successi riportati dalla sua Orchestra all’Estero nelle numerose tournée, dove si recherà anche nella prossima stagione portando autori come Bruckner, Mahler, Schumann e completando l’esplorazione dell’universo di Respighi con “Feste romane”. Oltre alle ormai consuete tournée europee, dopo 48 anni, l’Orchestra andrà negli USA. E a marzo del 2018 sarà ad Abu Dhabi con Brahms e Strauss.  Intanto sul podio sono pronti ad esibirsi artisti noti come Bychkov, Honeck, Orozco-Estrada, Noseda e Luisotti.
Vi sono anche due direttori debuttanti, entrambi provenienti dalla ricca fucina di talenti dell’Europa dell’est: il polacco Krzysztof Urbanski e la lituana Mirga Grazinyté-Tyla,  una presenza femminile quanto meno insolita sul palco della Sala Santa Cecilia. Da quest’anno c’è   un direttore principale ospite, il finlandese Mikko Franck, che dirigerà pagine del suo   compatriota Rautavaara, da poco scomparso. In seguito salirà sul podio per “L’olandese volante” in forma di concerto.
 La stagione da camera consta di 18 appuntamenti per illustrare un percorso che va dalla polifonia rinascimentale, al mondo barocco, a spettacoli di musica di oggi. Il sovrintendente Dall’Ongaro sottolinea come si voglia dare spazio ai gruppi cameristici formati da elementi dell’Orchestra dell’Accademia. Nel cartellone anche alcune eccellenze che il pubblico romano può ascoltare frequentemente, molti celebrati pianisti, oltre a Pollini, Martha Argerich, Sokolov, l’eclettico Lang Lang e la deliziosa Yuja Wang.
Una simpatica iniziativa, che la dice lunga sul clima amichevole dell’Accademia, la evidenzia il Sovrintendente assicurando a chi compie gli anni il 18 maggio (giorno in cui si è svolta la conferenza stampa), un biglietto in regalo per assistere ad un concerto.
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