Ed è proprio quello che è successo con La Sirenetta, uno stupendo spettacolo della Associazione culturale Eco di fondo, di Milano, diretto dal bravo Giacomo Ferraù, con la collaborazione registica di Arturo Cirillo; drammaturgia a cura di Giacomo Ferraù e di Giulia Viana, con il contributo della Compagnia, con Riccardo Buffonini, Giacomo Ferraù, Libero Stelluti, e Giulia Viana (nella foto), con la voce della Strega del mare di Arturo Cirillo, le luci di Giuliano Almerighi, il coordinamento coreografico di Riccardo Olivier, il video a cura di Riccardo Calamandrei, e la organizzazione, nonché ufficio stampa, a cura della brava e simpatica Elisa Binda, per la produzione di Eco di fondo, in coproduzione con Campo teatrale. Questi sono i nomi degli artefici di questo sorprendente e meraviglioso spettacolo, e tutti, proprio tutti, nei loro ruoli, meritano i più calorosi e sinceri elogi per il lavoro svolto.
La Sirenetta racconta la storia di un’adolescente che, per un gesto d’amore, rinuncia alla sua stessa essenza (ovvero la sua coda), nel disperato tentativo di essere accettata ed amata. Uno spettacolo che conduce per mano gli spettatori a riflettere sull’amore, quello più difficile, quello verso se stessi e il corpo al quale si appartiene.
La celebre fiaba di Andersen viene riletta come metafora dell’identità sessuale: “Siamo partiti dalle lettere di ragazzi adolescenti che hanno deciso di togliersi la vita perché non si sentivano accettati per la propria sessualità, e mai come in questo momento ci sembra doveroso interrogarsi e scontrarsi su domande delicatissime quali cosa è la famiglia oggi, la parità dei diritti, il bullismo, la discriminazione sessuale nelle scuole, e così via.”
Una semplice e lineare sinossi che si sviluppa sul palcoscenico in maniera mirabile e molto originale: con un efficace gioco di luci e di ombre, di teli e di veli, che scorrono, si alzano e si abbassano, di voci registrate edi interazioni dal vivo, di video e di musiche, in presenza di molta acqua, uno degli elementi naturali nel quale vive, si dibatte, soffre e si offre la Sirenetta, insieme a tutti gli altri protagonisti della vibrante vicenda, ovvero i genitori, i fratelli, gli amici, gli antagonisti e i nemici. La parabola della Sirenetta vuole rappresentare la parabola della vita e delle vicende della Umanità passata, presente e futura.
Al termine del riuscito spettacolo, una vera e propria ovazione, da parte del folto pubblico presente ad India, ha omaggiato i bravissimi artisti, con una decina di chiamate al proscenio, in una atmosfera di vera e sincera emozione e commozione, sia sul palcoscenico che sulle gradinate.
Insomma, uno spettacolo davvero esemplare, al quale si augurano di tutto cuore moltissime repliche in tutte le regioni e in tutte le città italiane, insieme alle altre pregevoli produzioni della Compagnia, Orfeo ed Euridice, Le rotaie della memoria, Nato ieri, Coppa aperta, I Candidi, Sogni e O.Z..
Concludo questa nota rammentando due appuntamenti già previsti fuori dal Lazio: Giacomo Ferraù curerà una regia lirica, coadiuvato da Giulia Viana “Altri canti d’amor”, che debutta il 15 luglio al Festival Internazionale della Valle d’Itria” (Martina Franca); e nel febbraio 2018 al teatro Elfo Puccini di Milano una personale che comprende, oltre a La Sirenetta, “Orfeo ed Euridice” e “O.Z. Storia di un’emigrazione”.