Teatro Quirino – I meravigliosi Sonics in “Duum”

Il regno dell’inaccessibile
 
Roma, 7 febbraio – “Duum è un urlo in pieno strip style, è il fumetto coloratissimo e inquietante; è lo slancio con il quale ci si innalza al di là di barriere che sembrano avvolgerci; con un Duum si balza fuori dall’acqua, dalla buca, persino dal letto, al mattino. “Duum” è anche questo spettacolo presente al Teatro Quirino nella proposta dei Sonics , dove il corpo e le sue energie trovano linfa vitale in un racconto fiabesco che sembra modificare i contorni delle cose. In un mondo dove invidia, gelosie, egoismo hanno deflagrato più di una bomba atomica, gli uomini hanno adattato la specie ad una vita sotterranea, in una natura altra,  invisibile e inaccessibile, una sorta di luogo primordiale, fatto per allontanare il dolore e le emozioni che di quello sono le ancelle. Niente più risate, niente amori e passioni, né parole che scuotano la fissità tragica del nulla dove i colori si sono spenti e solo restano come memoria di una luce ormai perduta.
La storia comincia da qui, da Agharta. Questa terra dell’impossibile, queste viscere infisse nelle profondità, dove i giorni sono tutti uguali. Ma può l’umanità abdicare a se stessa, può fare a meno di costruire un rifugio segreto, quello dei sogni, dove far germogliare la scintilla divina, quella che spinge lo sguardo a volgersi verso l’alto?
Un giorno, un mago architetto, Serafino, unico superstite dell’antica razza dei terrestri di superficie, raccoglie a sé gli abitanti del regno sotterraneo e decide di riportarli all’antica gloria dell’aria e della luce, perché nel suo animo è difficile, anzi impossibile, accettare che tutto il buono sia scomparso dalla Terra. Costruisce così dei pupazzi simulacri e con essi studia i movimenti indispensabili a realizzare il sogno. Movimenti che un umano poi traduce in sollecitazioni cinetiche. Ma bisogna addestrarsi con costanza e volontà per il gran balzo verso la libertà.
La fiaba, ottimistica come si conviene, racconta degli sforzi di un pugno di coraggiosi che uniti da una complicità che si nutre del bisogno di varcare quel limite ristretto, si apprestano a lasciare il mondo dell’inaccessibile. È questo l’inizio di una sfida ad ogni legge nota, una sfida che li porterà attraverso una poetica armonia dei corpi in movimento a creare nuove sintassi, dove non c’è spazio per le leggi della gravità, dove colonne di luce diventano gambe e braccia e dove arti mobilissimi sono le ali di farfalle misteriose, le stesse che, accompagnate dal bruco, invadono nel buio la platea del teatro, scivolando con ineffabile leggerezza nei loro colori pastello inquietanti fra la sorpresa del pubblico.

Sono loro, questi bravissimi atleti/acrobati/ballerini torinesi, I Sonics che portano in giro il loro fortunatissimo “Duum. secondo lavoro della loro carriera, che dopo avere fatto conoscere l’evento in Scozia, Austria, Francia, Germania e Asia, dopo avere girato l’Italia ed essersi fermato per ben un mese al Fringe Festival di Edimburgo ad agosto, suscita l’entusiasmo del pubblico romano, che già aveva avuto modo di apprezzare gli artisti in programmi televisivi di successo, come “Si può fare” di RAI1, “Tu si que vales” di Canale 5. Forte di una scena che utilizza assai propriamente le moderne tecnologie laser con un disegno luci ed effetti speciali (di Monica Olivieri e Niki Casalboni), ben armonizzati nel contesto del racconto, “Duum” è uno spettacolo visuale e musicale con una veste completamente nuova di grande effetto.

Nella riproposta dello show è stata utilizzata la tecnica di Matte Painting, ovvero la realizzazione di scenari videoproiettati che, insieme ad effetti speciali spettacolari, sanno creare  grandi emozioni e coinvolgimento adrenalinico.

“Duum” è stato creato e diretto da Alessandro Pietrolini, sui testi di Antonio Villella. Gli spettacolari costumi sono di Ileana Prudente e Irene Chiarle.

 
Exit mobile version