In questa nota ci vogliamo occupare di tre eventi molto interessanti e molto importanti, che si svolgeranno nei magnifici spazi all’aperto della Capitale d’Italia , ovvero della tradizionale Rassegna Pirandelliana nei Giardini della Basilica di Sant’Alessio all’Aventino , la Carmen alle Terme di Caracalla, e il Fringe Festival a Villa Mercede , a San Lorenzo. Buona lettura, buoni spettacoli e buon divertimento a tutti i nostri lettori!
Pirandelliana 2014 alla Basilica di Sant’Alessio all’Aventino : dal 14 luglio al 10 agosto : Il fu Mattia Pascal : La vita, o si vive o si scrive, confidò Pirandello a Ugo Ojetti in una lettera del 1921. Ed è quanto fa Mattia Pascal, ormai avanti negli anni, in un racconto ironico in prima persona della sua bislacca avventura della vita. Lo fa nella penosa situazione socialmente anormale, assurda di morto-vivo. Mattia Pascal è un modesto impiegato; è diventato un guardiano di libri nella biblioteca comunale di Miragno, un paesino della provincia ligure. Vive una vita grama e soffocata, rattristata dai continui litigi con la suocera e la moglie. Avvilito e sfiduciato, un giorno Mattia Pascal abbandona la famiglia con l’intenzione di imbarcarsi per l’America, così, alla ventura. E’ la ribellione di un vinto. Capita per caso a Montecarlo, gioca al casinò e vince una grossa somma: ottantaduemilalire! Leggendo un giornale apprende che al suo paese è stato trovato un uomo annegato in un fosso e si è creduto di riconoscere in quel povero corpo proprio lui, Mattia Pascal. Se gli altri lo hanno creduto morto, nulla gli vieta di considerarsi tale. Cambia il proprio nome in quello di Adriano Meis, viaggia, poi si trasferisce a Roma, si innamora di un’umile ragazza. La moltiplicazione delle verità, l’irrealizzabile libertà, amaramente, gli fanno capire, però, che fuori della legge e fuori di quelle particolarità, liete o tristi che siano, per cui noi siamo noi, non è possibile vivere. Finge un suicidio per rompere anche con quella vita trascorsa nella finzione. Torna a Miragno e s’accorge che tutti, nella certezza della sua scomparsa, hanno continuato a vivere; la moglie, addirittura, si è risposata ed ha avuto una figlia dal secondo marito. Mattia Pascal è un escluso, deve restare ombra di sé stesso. E’ stato condannato a una terribile pena: quella della compagnia di sé stesso. Non c’è posto per lui, se non davanti alla “sua” tomba, quella del povero annegato, dove si reca a deporre una corona di fiori. La commedia pirandelliana è al suo vertice: egli è morto, è il fu Mattia Pascal. Il giuoco delle parti : Silia vive separata da Leone Gala che le ha lasciato tutte le libertà, anche quella di avere un amante, ma le ha imposto, ogni giorno, mezz’ora della sua metodica presenza in casa. La donna profitta della prima occasione che capita per chiedere al marito di sfidare un noto spadaccino, uno dei quattro nottambuli ubriachi che una sera, entrati in casa per sbaglio, l’hanno offesa. Leone Gala accetta, permette, addirittura, che Guido Venanzi, l’amante di Silia, fissi le condizioni peggiori per il duello, ma, nel momento di scendere in campo, rifiuta. A ognuno la sua parte. Egli ha fatto la sua come marito, ha sfidato. Faccia la propria ora, battendosi, l’amante della moglie. Il giuoco è fatto!
Carmen alla Terme di Caracalla secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio : Un appuntamento da non mancare, per gli appassionati di Roma e Provincia, per i turisti italiani e stranieri ! Il 24 giugno grande inaugurazione della stagione estiva nello scenario, unico al mondo, delle Terme di Caracalla, alla Passeggiata Archeologica di Roma, con una serata unica di livello artistico, umano e sociale veramente straordinario : infatti sarà di scena la ormai famosa Orchestra multietnica di Piazza Vittorio con una straordinaria esecuzione della famosissima opera Carmen di Georges Bizet. L’Orchestra di Piazza Vittorio è nata anni or sono in seno all’associazione Apollo Undici, ed è stata ideata e creata da Agostino Ferrente e Mario Tronco. Dopo l’osannata versione del Flauto Magico (2009), l’Orchestra di Piazza Vittorio rivisita la Carmen in collaborazione con l’Opéra Théâtre de Saint-Étienne. Lo spettacolo, che ha debuttato in prima mondiale al Festival Nuits de Fourvère a Lione, arriva per la prima volta in Italia per una serata evento. Carmen di Georges Bizet, secondo L’Orchestra di Piazza Vittorio, apre la stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma alle Terme di Caracalla. L’idea è di raccontare una storia che si differenzia dal libretto originale della Carmen non nella sinossi, ma nella psicologia e nella caratterizzazione dei personaggi. Siamo abituati all’idea di un Don José perdente. La sua vita è irrisolta, ha avuto problemi con il gioco e i suoi progetti sono cambiati: si è arruolato, ha cambiato città, ha nostalgia della propria terra e della madre malata, è triste, soffre la lontananza. E’ rissoso e un po’ patetico (nel senso di commovente quando c’è un grande interprete, quasi ridicolo quando ce n’è uno meno bravo). La Carmen è la sensualità sfrontata, la bellezza senza scrupolo, la femmina per eccellenza che fa degli uomini quello che vuole. Noi vogliamo raccontare altre facce di questi due personaggi. Noi vogliamo raccontare una storia d’amore. Canta il coro sospeso nell’aria, come se fosse nell’aldilà, scrutando sulla terra il passaggio di una strana carovana di nomadi, provenienti da varie parti del mondo, che dal Rajasthan è in cammino verso la Spagna. E’ tra questa gente che si sviluppa la storia della nostra Carmen. Il coro ce la racconta, la conosce da secoli. La storia a cui assiste in quel preciso momento, tra quella gente, l’ha già vista migliaia di volte in altrettanti posti nel mondo. Ma il coro, questa volta, decide di non essere solo spettatore, e diventa parte attiva della storia. A volte si sostituisce ai personaggi dettando le fila del racconto, altre volte suggerisce loro come comportarsi, cosa dire, ed altre ancora scende sulla terra diventando personaggio. Insomma il coro ha la doppia funzione di narratore e di voce della coscienza (una via di mezzo fra coro greco e “grillo parlante”). Sulla terra, invece, si sviluppa la tragedia umana di un giovanissimo ragazzo che perde la testa per una donna più grande di lui, bellissima e seducente, che ama la libertà più dell’amore stesso. “Carmen è una storia tristemente contemporanea. Parla di una tragedia che quotidianamente si ripete nel mondo. Un fenomeno che oggi si definisce con la parola ‘femminicidio’, che in passato in Italia veniva giudicato come ‘delitto passionale’, ma che, cambiando i termini, produce sempre lo stesso risultato. Sono sempre gli uomini ad ammazzare le donne. Abbiamo immaginato la storia come se avvenisse su due mondi separati: un mondo terreno, rappresentato da una carovana di nomadi che dal Rajasthan è arrivata in Spagna, raccogliendo nel viaggio gente di ogni tipo e razza, e un mondo extra-terreno incarnato dal coro dell’Opera Théâtre de Saint-Étienne. Il coro guarda dall’alto questa strana carovana pronta ad assistere alla tragedia che ha già visto migliaia di volte. Questa volta però decide di intervenire. Il coro è un personaggio a tutti gli effetti, è la coscienza dei personaggi, come il coro greco, o anche il grillo parlante. Come nel Flauto Magico abbiamo lavorato sui personaggi per similitudini caratteriali con i cantanti. Carmen è Cristina Zavalloni. A parte le straordinarie capacità interpretative, Cristina è una donna la cui energia può addirittura far paura ma così affascinante e convincente che ti porta dovunque voglia. Don Josè è del Rajasthan, Sanjay Khan. Ha vent’ anni, lo conosco ed ho lavorato con i suoi fratelli da quando aveva otto anni e già cantava benissimo. E’ sempre innamorato. Micaela è Elsa ha studiato arti circensi e come un clown ha l’espressione un po’ persa, ma è bella e sa il fatto suo. Sa che Don Josè tornerà da lei. Escamillo è Houcine Ataa e quando lo vedrete capirete perché e… così via. La Carmen è un’opera comique, ispirata dalla musica popolare gitana. Il nostro lavoro tende ad esaltare le zone della partitura di forte ispirazione popolare. Con Leandro Piccioni cerchiamo di mettere a nudo la composizione, renderla il più semplice possibile per capire dove si trova il centro dell’emozione. La semplicità della melodia spogliata ti avvicina idealmente al momento in cui l’autore l’ha composta. Questa è la parte più interessante del nostro lavoro, o almeno, quella che noi amiamo di più.” (fonte Maya Amenduni, ufficio stampa Orchestra Piazza Vittorio).
Il Fringe Festival a Villa Mercede a San Lorenzo : Con oltre ottanta spettacoli in scena, tre prime internazionali, ventitre prime nazionali, dieci tra i più interessanti stand-up comedian italiani e spettacoli provenienti da New York, St.Louis, Bruxelles, Rouen, Londra e tutta la penisola, fino al 13 luglio si svolge la terza edizione del Roma Fringe Festival. La vetrina nazionale e internazionale del teatro indipendente, ormai divenuta appuntamento alternativo e mainstream dell’estate capitolina, ancora una volta torna a sfidare il pubblico più pigro mettendo a disposizione una rassegna unica nel suo genere, un ambiente verde in cui trovare nove spettacoli a sera, attività pomeridiane per bambini, letture, ospiti “big”, un mercatino vintage, equosolidale e due aree mescita bio e artigianali. Tutti i giorni si parte dalle 17.30 con l’apertura del mercato e dalle 18.30 con le attività pomeridiane. Il Roma Fringe Festival entra però nel vivo a partire dalle 20.30 con gli spettacoli in scena che spaziano dalla commedia, al dramma, dalla performance, alle nuove drammaturgie, teatro civile, riadattamenti e così via. “Le compagnie partecipanti” ha dichiarato Davide Ambrogi “sono la vera forza del Fringe, quelle compagnie che ogni anno si autoproducono per essere qui. Tornare per il terzo anno consecutivo con un festival di questo genere, dimostra che il pubblico può essere coinvolto e ‘fidelizzato’ grazie a una proposta originale, varia e intelligente. E da questo punto di vista, in un periodo di crisi, ci sentiamo un po’ un esempio: anche un prodotto difficile come il teatro può arrivare se ben trattato”. Ogni sabato, oltre ad andare in scena gli spettacoli più apprezzati della settimana, sarà la volta dello Stand-up Freenge, la sezione dedicata alla stand-up comedy e alla satira che vedrà sul palco 3 comici a sera. Il Roma Fringe è anche grandi spettacoli a ingresso gratuito. Ad aprire il festival il 7 giugno sarà Diego Bianchi e la sua squadra di Gazebo all’insegna dell’attualità irriverente, il 14 giugno, con una festa speciale e inedita, sarà la volta di Andrea Rivera che per la prima volta sul palco del Fringe di Roma porterà la sua ironia condita di musica e parole per due ore di spettacolo puro. E poi ancora le imperdibili recinzioni di Johnny Palomba (21 giugno), l’omaggio al Messico di Caterina Casini (28 giugno), l’omaggio a Pasolini con Ulderico Pesce (5 luglio) e le proiezioni dei suoi film il 4 luglio, la satira al vetriolo di Giorgio Montanini, il Nemico Pubblico della seconda serata RAI (10 luglio) e l’attesissima festa finale il 12 luglio con l’anteprima live del nuovo album dei Presi Per Caso “Fuori (ma solo per un breve permesso-premio)”. Il Roma Fringe Festival, inoltre, proietterà su maxischermo le partite dell’Italia ai Mondiali di Brasile, le semifinali, la finale del 13 luglio e i match più interessanti. “Quest’anno il Roma Fringe Festival dialogherà maggiormente con il territorio” ha dichiarato l’Assessore alla Cultura del Municipio II, Agnese Micozzi “vivacizzando l’area e creando un’offerta di attività pomeridiane destinate a tutti i cittadini”. “Fiore all’occhiello delle iniziative territoriali” ha aggiunto Mario Giancotti, Presidente del Consiglio del Municipio “il festival, riesce a unire l’imprenditoria giovanile under 35, i talenti, la cultura e l’arte per un’offerta in grado di parlare a ogni genere di pubblico”. L’Associazione Mente Collettiva porterà al mercatino Fringe l’artigianato italiano, vintage, bio, equosolidale e del riciclo con oggetti originali di botteghe italiane… al Roma Fringe è inoltre possibile trovare birra artigianale con due aree mescita gestite da una delle birreria più amate di Roma e di San Lorenzo: il Serpente. Per seguire tutto il festival e conoscere il programma giornaliero, da quest’anno è possibile scaricare l’App per smartphone e tablet: Funweek Mobile App. ROMA FRINGE FESTIVAL 2014: 7 giugno – 13 luglio. Villa Mercede, Via Tiburtina 113 – 115 (Zona San Lorenzo) (fonte ufficio stampa Roma Fringe Festival 2014).