Nato a Napoli il 27 novembre 1938, era laureato in Giurisprudenza. Dopo aver fatto l’aiuto regista a Francesco Rosi, grazie a Vittorio De Sica, nel 1970 ha diretto il suo primo film “Io e Dio”. Segue “Django sfida Sartana” per poi occuparsi della malavita organizzata napoletana con “Camorra” seguito da uno studio alle origini della camorra con ” I guappi”, interpretato da Franco Nero e Fabio Testi. Nel 1977 e 1978, realizza due importantissimi film sulla mafia siciliana, ” Il prefetto di ferro” e “Corleone” ambedue con Giuliano Gemma.
Coraggiosamente, in un’Italia che riconosce solo una parte della storia celandone l’altra, nel 1984 Pasquale Squitieri dedicò un film alla giovane amante di Benito Mussolini, “Claretta”, ammazzata dal partigiano comunista Walter Audisio (nome di battaglia “colonnello Valerio”) insieme a Mussolini nell’aprile del 1945 e poi vilipesi, in quella che lo stesso Ferruccio Parri definì “macelleria messicana”. “Claretta”, presentato al Festival di Venezia, si attirò subito le critiche di chi lo giudicava troppo compassionevole nei confronti della donna del duce.
Squitieri era noto soprattutto per i suoi film storico-politici, poco raccontati da altri registi. La sua ultima opera, è del 2014, dal titolo “L’altro Adamo”