Roma, 31 maggio – Il momento è quello giusto. Si spolverano idee, per incoraggiare il pubblico, per raccogliere abbonamenti che permettano con una certa serenità di affrontare il futuro. Si spolverano idee, si cerca di offrire un menu vario e articolato in grado di accontentare ogni richiesta , perciò gli spettacoli si muovono su due direttive fondamentali: divertire e far pensare.
Ecco dunque la stagione del Teatro della Cometa ed ecco una sorta di doppio haiku trasformato in spettacolo, la teatralizzazione ironica e feroce che solo Paolo Villaggio può assicurare. Una poesia in due parti opposte, ossimoriche con la sconcertante negazione che si specchia in una ammiccante captatio benevolentiae: “Non c’è nulla da ridere, /non c’è nulla di serio, /non è uno spettacolo, /è soltanto una truffa, /ma venite a vederci,/ lo facciamo per soldi ,/ormai siamo poveri/e abbiate pietà.” Questi versi per illustrare “Mi piacerebbe tanto non andare al mio funerale”, spettacolo d’apertura, dal 1°al|18 ottobre 2015 del Teatro della Cometa, spazio-bonbon, suggestivo ed invitante nella magica atmosfera che si snoda fra Campidoglio e Teatro di Marcello, inserito come un punto esclamativo nella Roma più bella ed archeologica, quella morbida e felice come una regina assira che si offre ai turisti che arrivano da tutto il mondo. Sul palcoscenico, con Villaggio anche Pino Strabioli, accompagnati da violino e fisarmonica.
Veruska Rossi e Guido Governale firmano a quattro mani “Cattivi Ragazzi”, dal 22 ottobre all’8 novembre, uno spaccato di una umile famiglia siciliana, mamma sarta , papà operaio, giunti con i tre figli da una Sicilia senza tempo a tentare la sorte in città. E qui lo scontro inevitabile è tra quelli, dei ragazzi, che ripropongono e si adeguano agli schemi noti, la parrocchia, la squadretta di calcio del quartiere e chi, come Gaetano, il fratello più grande, la falena attratta dalle promesse di successo e denaro facile, si avviano a bruciarsi con i furti e le rapine, con lo spaccio e tutto ciò che si traduce in una falsata idee di benessere. Così, Gaetano, il fratello più grande, resta folgorato e conclude in una sparatoria i suoi diciassette anni.
“Mister Green” di Jeff Baron (dal 12 | 29 novembre), nella traduzione di Michele Zaccaria, è messo in scena da Piergiorgio Piccoli per i mezzi espressivi di Massimo de Francovich e Maximilian Nisi nella scena curata da Anna Zago. Fedeltà, Sentimenti, Tolleranza, accomunano in un dialogo comico e commovente generazioni lontanissime. Mister Green, ottuagenario, solo dopo la morte della moglie, viene investito da un giovane impiegato di una multinazionale, il quale, accusato di guida pericolosa, è condannato ad assisterlo una volta alla settimana per sei mesi. La commedia, tradotta in ventiquattro lingue, scandita in scene dal ritmo cinematografico, mostra l’evolversi del rapporto fra i due, dall’iniziale diffidenza e conflittualità al momento in cui i due imparano a conoscersi, diventando indispensabili l’uno all’altro, in un continuo gioco in bilico fra confessioni e reticenze. Il dialogo, spesso marcatamente umoristico, mette in luce ferite lasciate aperte per anni nel destino dei protagonisti.
La sindrome di Peter Pan e quella di Campanellino. Così le protagoniste in fuga dalle responsabilità in “Parzialmente Stremate”, testo di Giulia Ricciardi, dal 2 al 20 dicembre è in scena per la regia di Michele La Ginestra. Gag battute e risate con le quattro “Trilly”. Beatrice Fazi, Federica Cifola, Giulia Ricciardi e Barbara Begala
Chiudono il 2015 e festeggiano l’inizio dell’anno nuovo dal 26 dicembre 2015 Antonio Grosso, Ciro Scalera, Antonello Pascale, Federica Carruba Toscano con “Vicini di stalla” di Antonio Grosso e Francesco Stella, curato registicamente da Ninni Bruschetta. E’ una favola poetica che ha per protagonisti due pastori e una asinella in viaggio verso i deserti del Medio Oriente, durante il quale in un villaggio sconosciuto, saranno testimoni di una storia immortale che riguarda una giovane donna, un marito affettuoso e un Bambino divino appena nato che ha bisogno anche del loro amore per portare avanti la sua missione salvifica.
Gennaio vede in scena anche dal 14 al| 31 Veruska Rossi, Fabrizio Sabatucci, Riccardo Scarafoni e Francesco Venditti in “Vita, Morte e Miracoli” di Lorenzo Gioielli con la regia di Riccardo Scarafoni. La commedia affronta un tema interessante , quello della ricerca della felicità, il punto centrale che media fra la vita e la morte.
Dal 4 |al 14 febbraio 2016 Pino Insegno e i Baraonna in “Buonasera, buonasera”di Claudio Insegno
Parole, musiche ed effetti speciali sono al servizio di una full immersion nelle atmosfere televisive dell’universo catodico degli anni 60-70 e 80,con i loro miti, le canzoni, gli sceneggiati, il cinema.
Da un’idea di Alessia Navarro, nasce lo spettacolo fuori abbonamento “Frida Kahlo – ritratto di una donna” sul palcoscenico dal 6 al 28 Febbraio 2016, con la regia di Alessandro Prete. È un omaggio alla pittrice riconosciuta icona dell’emancipazione della donna nella realtà sociale del Messico della prima metà del Novecento. Frida fu una donna fragile fisicamente, torturata da malattie invalidanti che la costringevano a letto o a portare busti di ferro, serrati addosso come armature. E tuttavia in lei la scintilla del coraggio di vivere ed amare continuò a brillare di una luce abbagliante.
Il doppio senso, il calembour, l’ironia, le licenziosità che divertivano il pubblico dell’avanspettacolo, del caffè-concerto, della rivista, tornano alla ribalta con Gennaro Cannavacciuolo, pronto ad accompagnarci con “Il peccato erotico – divertimento musicale a luci rosa” in una passeggiata a ritroso negli anni, attraverso i tempi e i modi espressivi di uno show a “luci rosse”, con le consuete classe ed eleganza, per il piacere della partecipazione di grandi e più giovani. Con lui anche il pianoforte di Marco Bucci, il clarinetto e Sax di AndreaTardioli e il violoncello Francesco Lievito.
“Le belle notti” di Gianni Clemente schierano 17 giovanissimi studenti che nelle alterazioni visionari del ’68 occupano il 12 dicembre 1969 un liceo della Capitale, subito circondato dalla polizia. L’esperienza creerà un collante nel gruppo, peraltro disomogeneo. La commedia ha in sé tutti gli elementi caratterizzanti della drammaturgia di questo autore molto rappresentato, considerato per le tematiche che tratta esponente di punta di un rinato neorealismo teatrale italiano. Clemente tratteggia con acume e spirito poetico le esistenze di gente comune chiamata a testimoniare di mutamenti storici e sociali di enorme importanza per il nostro paese.
Ancora di Gianni Clemente dal 7 al| 17 Aprile 2016 “Blue Tooth”, spettacolo che indirizza l’obiettivo sulle differenze fra realtà e realtà virtuale. Il tutto per i mezzi espressivi di Francesco Pannofino.
Michele La Ginestra, amato attore e regista brillante, qui anche nelle vesti di drammaturgo, presenta “Mi hanno rimasto solo”, un testo di meta teatro dove il teatro come luogo diventa il suo interlocutore per aiutarlo a realizzare il sogno di trovare testi, costumi, musiche, per il suo pubblico.
Ultimo spettacolo in cartellone, “Karma Letale”, scritto e diretto da Marco Zadra da 10 al 22 maggio.