45 spettacoli in calendario dal 15 giugno al 15 luglio, a Napoli e in diversi luoghi, di particolare fascino, di tutte le province della Campania, con uno sguardo allargato all’Europa, innanzitutto, e con significative incursioni nel lavoro di compagnie provenienti dal Giappone, Medio Oriente, Africa, America Latina e Stati Uniti.Teatro, prima di tutto, con grandi nomi della scena nazionale e internazionale, e significative proposte di danza, che si incrocia con altri linguaggi, a partire dallo spettacolo di apertura – Kiss & Cry di Michèle Anne De Mey e Jaco Van Dormael – che fa dialogare il linguaggio del corpo con il cinema, la danza “contro” di Flexn con la potente regia di Peter Sellars, fino ai greci blitztheatregroup con Late Night che evoca la crisi europea. Ma anche il teatro di figura fiabesco di Alain Moreau o la conferma del segno di William Kentridge con la Handspring Puppet Company, le atmosfere circensi di James Thierrée, fino al Pinocchio di Joël Pommerat.
Nomi di grande richiamo come Svetlana Zakharova e la sua Carmen o le sorelle Labèque con Love stories fino alle visioni di Robert Lepage, Shiro Takatani, Shirin Neshat e il giovane regista siriano Omar Abusaaada. Per la prosa internazionale: Le troiane messe in scena da Valery Fokin, Mar del Teatro de Los Andes di Aristide Vargas o i cileni de La Re-sentida, il Macbeth sudafricano di Brett Bailey; i temi della crisi economica in Money! Di Françoise Bloch e l’annosa questione dei Sud del mondo, osservati attraverso la lente tecnologica di Fabrice Murgia in Black Clouds, in prima assoluta.
Al San Carlo arriva la narrazione delle Olimpiadi del 1936, raccontata dalla viva voce del cronista Federico Buffa, ma anche il concerto dei Foja, Cagnasse tutto, da un’idea di Franco Dragone.
Tra i debutti italiani: la prima del Macbeth di Luca De Fusco, per rendere omaggio all’anniversario shakespeariano; Il funambolo di Jean Genet messo in scena da Daniele Salvo con Andrea Giordana e Giuseppe Zeno; il debutto del nuovo lavoro di Punta Corsara, Il cielo in una stanza, che attraversa tre importanti decenni napoletani o Il servo di Robin Maugham nella lettura di Pierpaolo Sepe e Andrea Renzi, ma anche la storia della nave asilo Caracciolo nell’allestimento curato da Cocifoglia, Marfella e Postiglione o un testo di John Ford riletto da laura Angiulli. Lo scrittore Maurizio De Giovanni propone Ingresso indipendente, una scrittura originale con Serena Autieri. Aspettando il tempo che passa è frutto del laboratorio di scrittura scenica con i ragazzi del carcere di Airola, messo in scena da Emanuela Giordano. Carlo Cerciello, invece, sceglie il talento caustico di Juan Mayorga… e poi ancora Ascanio Celestini, Emma Dante, i Babilonia Teatri, i Posteggiatori Tristi, e il teatro sensoriale di Rosa Pristina.
Per la sperimentazione: il progetto/format di Furino e Campili coniuga teatro e web, reclutando attori famosi e non lungo tutta la penisola. Lorenzo Gleijeses presenta un “cantiere teatrale aperto” che scava all’interno della nascita di uno spettacolo con Eugenio Barba, Julia Varley, Luigi De Angelis e Michele Di Stefano. Le letture di Una favola di Campania, a cura di Fabrizio Arcuri, si articoleranno da Napoli, e sulla costa fino al confine della Basilicata, componendo una precisa geografia emotiva di voci e autori. Molti gli spazi coinvolti: il San Carlo e l’Arena Flegrea; Galleria Toledo e il Teatro Nuovo nel cuore dei quartieri spagnoli; il Politeama, il Teatro Augusteo e il San Ferdinando; Villa Pignatelli nel quartiere Chiaia; il complesso del Museo Diocesano a largo Donnaregina nel centro storico; il Teatro Mercadante e il suo Ridotto; il Teatro Bellini e il Piccolo; il Teatro Diana nel quartiere Vomero; il Pausilypon nel Parco Archeologico che comprende anche la Grotta di Seiano.
Un programma ricchissimo che saprà accontentare tutti, ma soprattutto promuoverà lo sviluppo di realtà artistiche e creative della Campania e non solo.