Festival che crescono ormai come funghi in ogni parte del mondo a cui gli attori devono esere presenti saltando da un aereo allaltro per offrire sorrisi sul red carpet ed essere disponibili alle interviste. La 65sima Mostra Internazionale del cinema di Venezia è alle porte e riapre la corsa per essere nel mirino dei fotografi . Saranno in competizione : Takeshi Kitano con Achilles and the Tortoise, Jonathan Demme con la commedia Rachel Getting Married, Kathryn Bigelow con il film sull’Iraq The Hurt Locker, Barbet Schroeder con Inju, la bete dan l’ombre, ilgiapponese Mamoru Oshii con il film danimazione The Sky Crawlers e il maestro Hayao Miyakaki con Ponyo on the Cliff, il messicano Guillermo Arriaga, sceneggiatore del bravissimo Alejandro Gonzales Inarritu, con The Burning Plain.
Tra i meno conosciuti: Haile Gerima con Teza, Semih Kaplanoglu con Sut, Alexei German Junior con Paper Soldier, Patrick Mario Bernard con L’autre, Amir Naderi con Vegas: Based on a True Story, Christian Petzold con Jerichow, Werner Schroeter con Nuit de chien, Tariq Teguia con Gabbla, Yu Lik-wai con Plastic City. Confermati i quattro italiani: Pupi Avati con Il papà di Giovanna, Marco Bechis con La terra degli uomini rossi, Ferzan Ozpetek con Un giorno perfetto, Pappi Corsicato con Il seme della discordia.
Questanno il tema dei film in concorso si basa maggiormente su dissidi interiori, tradimenti e paure.
Terminato il Festival di Venezia si aprirà quello di Roma che i divi di Hollywood apprezzano molto perchè invitati a nostre spese si godono la Città Eterna. Al Pacino verrà premiato con il Marco Aurelio dOro attribuito allActor Studio,essendone uno dei presidenti, per sezione lAltro Cinema diretta da Mario Sesti. Ci chiediamo se è così importante premiare un superpremiato attore
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Va sottolineata lintervista fatta al neosindaco di Roma Alemanno che si è espresso riguardo al Festival del cinema di Roma dicendo che si dovrebbero promuovere più pellicole italiane che film Hollywoodiani che non hanno bisogno di ulteriore pubblicità.
Il sindaco ha ragione, le nostre pellicole non trovano la distribuzione che si meritano e non ci si impegna a fondo per aprire un giusto mercato al cinema europeo che è oggi di gran lunga superiore a quello americano.