Un mistero investe la platea e il palco del Teatro Golden, impegnati in “Terapia, Terapia”, e apre il campo ad una serie di interrogativi.
E se bastasse un biglietto ferroviario Napoli Milano a svelare tutto un coacervo di problemi che investe la coppia super rodata formata da Ninì e Lucia? E se l’amore per la propria città diventasse per lui causa di tutte le frustrazioni esistenziali e si mettesse a tradimento fra i due, fino a scavare un solco incolmabile? È possibile che il lavoro si trasformi in un alibi per non dover prendere atto non solo delle nostre debolezze ma di quanto il nostro comportamento può diventare pericoloso per l’equilibrio familiare? E ancora, perché con tanta leggerezza permettiamo gabbie, confini, chiusure, che ci isolano impedendoci di comunicare? E la crociera, la famosa crociera che la moglie desidera a tutti i costi?
Con un linguaggio leggero e divertente, con un affiatamento collaudato sul palcoscenico, che diventa intesa perfetta e tempi serrati, a rispondere a tutti questi interrogativi provvedono Gianni Ferreri e Daniela Morozzi, con l’indispensabile Giancarlo Ratti al Teatro Golden, in “Terapia Terapia”, spassosa commedia, nata da un soggetto di Roberto Nobile, scritta con sagacia da Augusto e Toni Fornari, Andrea Maia, Roberto Nobile, Vincenzo Sinopoli e messa in scena da Augusto Fornari.
Una commedia collaudata da un successo che si rinnova che, come sovente accade in queste intelligenti produzioni, mette su un piano dialettico il divertimento e la comicità con lo studio e l’attenzione su tematiche dell’oggi, senza scadere mai nello scontato e spesso ricorrendo a quei finali con coup de théâtre che caratterizzano le commedie di qualità. Tutto questo con una eleganza raffinata con la risata che germoglia da situazioni realisticamente umoristiche, suscitata più dai meccanismi delle fobie di ognuno dei tre personaggi, raccontate con dialoghi che non scadono mai nell’ovvietà, ma hanno la freschezza dell’improvvisazione e della veridicità.
Alla fine, come da tradizione, il dénouement arriva ma dopo avere scandagliato percorsi psicologici di cui si fanno protagonisti i tre attori in scena, I coniugi Serviello, Lucia e Ninì (Morozzi e Ferreri), negoziante di scarpe lui, casalinga lei che, per appianare divergenze e insoddisfazioni ricorrono all’aiuto di uno psicologo, dott. Angeli (Giancarlo Ratti), a sua volta bersaglio dei malumori della consorte, ormai prossima a lasciare il talamo, stanca com’è delle assenze del marito, più interessato al proprio lavoro che alla famiglia, moglie e figli compresi. Le due vicende si possono sovrapporre per diventare l’una lo specchio dell’altra e tutto il coacervo di incomprensioni, espressioni somme della difficoltà di comunicare, tutte le domande trovano la risposta più semplice, inattesa come si conviene ad un testo brillante, recitato splendidamente.