Il regista Scott Derrickson torna al genere horror e riesce in una difficile commistione con il poliziesco, anche grazie alla solida interpretazione di Eric Bana.
Dimenticare il volto mascolino e drammaticamente intenso di Eric Bana nell’interpretare l’Ettore di Troy, kolossal del 2004 che vedeva come protagonista Brad Pitt nei panni di un bellissimo ma distaccatissimo Achille, è impresa impossibile per chiunque consideri il cinema una vera arte, come la pittura, la scrittura e la musica. Pochi attori sono riusciti, infatti, nel corso degli anni, a far assumere ad un personaggio non protagonista una dimensione così umana e così sentita dal pubblico come l’australiano. Dopo praticamente dieci anni e svariati altri successi, Bana torna a fare la voce grossa nel mondo dello spettacolo e lo fa interpretando “Liberaci dal Male”, film horror più importante dell’estate 2014 e capace di mescolare, in modo del tutto inedito, il filone del terrore rivolto alle possessioni demoniache con il genere poliziesco.
Ambientato interamente nel Bronx di New York, in una estate tanto torrida quanto piovosa, il film prende spunto dalla storia vera (o presunta tale) dell’investigatore Ralph Sarchie, venuto a contatto durante le sue indagini con casi che lo portano via via più vicino ad affrontare un nemico inizialmente troppo grande per essere compreso e combattuto: il Male primario, quello del Demonio.
Una fotografia scura, spaventosa e quasi più propria di una graphic novel che di una pellicola fa da sfondo ad una trama interessante che ,per gran parte delle due ore di film, si incentra sulla parte investigativa, lasciando intendere la sua faccia più terrificante senza mai mostrarla. L’ultima mezz’ora di film è una discesa interminabile e diretta nel filone della possessione, con tanto di esorcismo finale condotto dall’eccellente Edgar Ramirez, impeccabile nell’interpretare la figura di Padre Mendoza, un prete alcolista, fisicato ed ex tossicodipendente.
Oltre a Bana ed a Ramirez, vanno menzionati Joel McHale, perfetto nel ruolo dell’Agente Butler, collega sarcastico e desideroso d’azione di Ralph Sarchie, e Olivia Munn, perfetta nella parte della moglie comprensiva ma abbandonata del protagonista, Jen Sarchie.
Il regista, Scott Derrickson, torna al cinema dell’orrore dopo il fortunato “L’Esorcismo di Emily Rose”, altro caso in cui era riuscito a creare un inedito genere cinematografico, quel legal-horror fino ad ora mai ripercorso nella storia di Hollywood. “Liberaci dal Male” fonde due anime, quella poliziesca e quella dell’orrore, in un’unica pellicola e lo fa bene, mantenendo alto il livello di attenzione dello spettatore per tutta la sua durata e lasciando almeno un paio di scene (epica quella dello scontro all’ultimo sangue con i pugnali, sulla scalinata di un palazzo fatiscente) che sarà davvero difficile dimenticare. Almeno quanto è difficile far combaciare generi per chiunque non si chiami Scott Derrickson.