Roma, 17 febbraio 2017 – Un teatro che si proietta nel futuro mantenendo fisse le radici nella grande tradizione: questa in estrema sintesi la rappresentazione più calzante per definire l’attività degli spazi del Teatro di Roma–Teatro Nazionale, organismo vivente e pulsante sotto la cura appassionata di Marino Sinibaldi, che lo presiede dal gennaio del 2014, e di Antonio Calbi dal maggio dello stesso anno direttore artistico.
Nel caso di un ente teatrale il successo di una conduzione si misura sull’analisi dei risultati conseguiti e sui numeri effettivamente registrati. Il Teatro di Roma presenta il bilancio del triennio 2014-2016, periodo durante il quale si è registrato un incremento esponenziale in tutte le attività, con un notevole aumento degli abbonati, del pubblico, degli incassi, delle rappresentazioni e delle produzioni, molte delle quali nuove.
Nelle due sale nelle quali si svolgono gli spettacoli del Teatro di Roma, Argentina e India, il numero degli spettatori è vertiginosamente aumentato dai 63.313 complessivi del 2013 ai 144.493 del 2016, con un incremento del 128%. Ancora più appaganti i dati sulle alzate di sipario totali che hanno avuto un incremento del 444%. In esse sono conteggiati anche accadimenti culturali vari, spesso ad ingresso libero, che hanno creato anche un sistema di attesa nel pubblico. Particolarmente seguiti al riguardo i cicli ‘Luce sull’archeologia’, ‘La verità vi prego sul denaro’ e ‘Conversazioni sulle Rovine’.
Tanto impegno ha fatto balzare in alto i ricavi al botteghino dei due spazi teatrali, passati ad un incremento complessivo del 25% nel triennio esaminato, che raggiunge nel solo 2016 il 186% in più rispetto al 2013. Il successo è anche dovuto a una strategia di semplificazione dell’acquisto dei biglietti (con un incremento della vendita on line del 54%) promuovendo un nuovo modo di frequentare le nostre sale e di partecipare alla grande messa di proposte. Grande riscontro hanno ottenuto le Libertine Card: card prepagate a scalare che consentono di scegliere “lo spettacolo che vuoi, con chi vuoi, quando vuoi”. Vere e proprie “bussole passepartout” per orientarsi nei diversi percorsi e progetti che hanno strutturato le tre stagioni.
Tanto fervore è testimoniato dall’aumento degli abbonati, ben 137% in più rispetto al 2013. L’analisi del dato certifica la risposta del pubblico ad una proposta stimolante che ha saputo diversificarsi e caratterizzarsi, dando ampio spazio anche alla drammaturgia contemporanea con regie teatrali affidate a ben 204 artisti, con scritture di oggi richieste ad autori viventi (ben 131 nel triennio, di cui 54 prodotte) e con compagnie indipendenti.
Un intreccio di elementi che conferma l’impegno del Teatro di Roma a sostenere sia la migliore tradizione che le ricerche più avanzate. Dai grandi maestri della scena internazionale come Peter Stein (Der Park), alla ricerca contemporanea di Romeo Castellucci (Go down, Moses), all’estro argentino di Claudio Tolcachir (Emilia); agli artisti che rileggono la tradizione in termini di modernità e attualità come Federico Tiezzi (Calderón), Mario Martone (Carmen), Toni Servillo (Le voci di dentro), Antonio Latella (Natale in casa Cupiello), Massimo Popolizio (Ragazzi di vita), Giovanna Marini (Sono Pasolini); fino ai registi dell’età di mezzo, ecco configurarsi una geografia di talenti, sensibilità, intelligenze creative indipendenti, ed espressioni del territorio. Molti artisti romani hanno trovato ospitalità nei cartelloni, permettendo loro di confrontarsi sia con testi classici rivisitati, sia con opere che raccontano l’oggi. Citiamo per tutti Piero Maccarinelli (L’Esposizione Universale), Emanuela Giordano (Il viaggio di Enea) e Antonio Piovanelli (Michelangelo – Vita.
Un’attenzione non secondaria è riservata alle creazioni per i più piccoli come ‘Mediterranea Foodball Club’ di Gigi Palla, Nicola Sapio e Gianfranco Teodoro; ‘Leo’ da un’idea di Alberto Nucci Angeli e Lorenzo Terranera; ed ancora gli spettacoli del Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli, ‘L’albero di Rodari’, ‘Pinocchio’,’Purgatorio’ e ‘Carosello Italiano’, diretti da Roberto Gandini.
L’attenzione al territorio geografico e culturale si è imperniata sul polittico ‘Ritratto di una Capitale – Ventiquattro scene di una giornata a Roma’. Una sinfonia di racconti e visioni firmati da 26 autori, di ogni genere e generazione, che ha restituito al teatro l’immagine della città, riportando la città a teatro. Secondo momento di questo progetto sarà ‘Ritratto di una Nazione – L’Italia al lavoro’, con 20 “scene” dall’Italia di oggi in arrivo dalle 20 regioni del Paese. Nel 2017 andrà in scena la prima parte, composta da dieci tasselli, commissionati ad altrettanti autori di altrettante regioni.
Numerosi e importanti riconoscimenti hanno premiato tanta attività, dal “ Premio Le Maschere del Teatro” ai “Premi Ubu” a quelli attribuiti dalla “Critica teatrale” Premio Enriquez e Premio Anima ; Premio Giovani Vincenzo Cerami Premio Hystrio, alla Lupa Capitolina consegnata a Peter Stein. Lo stesso premio sarà consegnato nel 2016 a Peter Brook.
Molti sono stati attribuiti direttamente al direttore artistico Antonio Calbi, come il Premio Franco Enriquez per la direzione del Teatro di Roma; il Premio Anima “per la sua idea di teatro come strumento sociale e agorà civile”; il Premio della Critica 2016 per il complesso delle attività del Teatro di Roma; il Premio Heraclea come una delle “eccellenze espresse dalla regione Basilicata”, sua terra di origine “e per essere stato tra i promotori di Matera Capitale Europea della Cultura 2019”. Infine, la Repubblica Francese lo ha nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres.
Il Teatro di Roma ha anche istituito la Scuola di Teatro e Perfezionamento professionale del Teatro di Roma, finalizzata alla specializzazione e all’immissione nel mercato del lavoro di giovani neodiplomati di accademie e scuole pubbliche e private italiane. L’anno accademico 2017 prevede laboratori, masterclass, workshop con Oskaras Korsunovas, Claudia Castellucci, Alessio Bergamo, Carla Chiarelli, Muta Imago, Massimo Di Michele.