“Un giorno qualsiasi” nella vita di coppia al Teatro Kopò

Grande successo di critica e di pubblico al nuovissimo ed accogliente Teatro Kopò, che sorge in zona Tuscolana-Centocelle a Roma.

L’associazione culturale Extravagarte ha presentato un atto unico molto interessante e coinvolgente, dal titolo “Un giorno qualsiasi”, scritto e diretto da Giancarlo Moretti, con la ottima interpretazione di Annamaria Ghirardelli e di Alberto Caramel, con le scene e i costumi di Paola Salomon.

Il risultato finale e l’accoglienza da parte del pubblico sono stati ottimi, in quanto è stata messa in scena la vita quotidiana, appunto, un giorno qualsiasi, di una coppia, moglie e marito con un figlio; situazioni, discussioni, stati d’animo, pregi e difetti di ciascuno dei due, verità e menzogne, con un finale che ovviamente non vogliamo svelare, per non togliere la sorpresa al pubblico, che certamente assisterà allo spettacolo nelle ulteriori repliche ed  occasioni di rappresentazione, a Roma e fuori Roma, che auspichiamo ed auguriamo agli attori, all’autore e alla associazione Extravagante.

Insomma, la dimostrazione concreta che la drammaturgia italiana contemporanea esiste ed è valida, e quindi merita di essere rappresentata e valorizzata in tutti i teatri italiani.

Torniamo a parlare di questo testo, certamente intrigante, incuriosente, e spiazzante.

È sempre vero che le discussioni portano alla fine di un rapporto? In una coppia collaudata ad un certo punto qualcosa si incrina. La coppia si chiude nel silenzio della propria ostilità personale. Ma perché succede questo? C’è una causa scatenante? In questa piece, una  famiglia si ritrova a casa per la cena. E’ tardi, sono presenti marito e moglie, ma il loro figlio non è lì. Durante la mattinata è successo qualcosa a scuola, e  il ragazzo ne è rimasto coinvolto. I due coniugi iniziano allora un colloquio partendo da questo avvenimento, ma è solo l’occasione per un confronto sul loro rapporto in cui riemerge immediatamente  il non detto tra i due. Verità e menzogne si intrecciano tra dramma e commedia, in continui ribaltamenti di fronte. Cambiare la propria vita? Lasciare tutto com’è?

Due opzioni che continuamente si alternano nel corso della vicenda.

L’uomo e la donna giustamente ed intelligentemente  non hanno nome perché non devono incarnarsi in una identità specifica, essi possono essere chiunque di noi, in un oscillare continuo fra cinismo e fragilità, istinto e razionalità, speranze, sogni e delusioni che definiscono i limiti del loro essere una ‘coppia’.

Lo spettacolo ha già due anni di vita, in quanto  è stato rappresentato in prima nazionale nel gennaio 2012 a Roma al Teatro Orologio,  riscuotendo grande successo di pubblico.

Ed ecco, qui di seguito le opportune e puntuali note da parte del bravo autore Giancarlo Moretti: “Un giorno qualsiasi”, s’inserisce nel percorso di osservazione del quotidiano. I personaggi delle storie non hanno nome perché la loro identità come individui non è importante. Le vite che essi vivono, infatti, sono quelle che viviamo o potremmo vivere ognuno di noi, senza che però esse siano realmente la vita di nessuno in particolare L’osservazione della realtà non è volontà di descriverla o raccontarla in scena. Il progetto è creare l’immagine di un’altra realtà allusiva e paradossale che permetta allo spettatore di viverla, temporaneamente, nella durata della rappresentazione. I due protagonisti non sono personaggi che assurgono a ruoli al di sopra della quotidianità, non sono ‘altro’ dagli spettatori in sala, essi sono immagini del quotidiano. Le loro parole, le situazioni che “Un giorno qualsiasi” mette in scena, sono quelle che ognuno di noi può aver vissuto un giorno nel proprio rapporto di coppia,  o forse poter vivere domani nella realtà, ma senza che esse siano effettivamente la nostra vita: loro sono sulla scena, noi siamo tra il pubblico.

Giancarlo Moretti muove i suoi primi passi nell’ambito di una formazione musicale e letteraria che lo conducono alla Laurea in Lettere in Storia della Musica.

Da qui le numerose collaborazioni per Radio Rai, Accademia di Santa Cecila e Treccani, nonché la pubblicazione di testi dedicati alla filosofia e la musica russa e francese. Successivamente inizia un percorso di studio dell’espressività pittorica e teatrale sia in Italia che in Belgio approfondendone le tecniche con vari maestri. Nel 2004 è tra i fondatori dell’Associazione teatrale Extravagarte di Roma con la quale mette in scena numerosi spettacoli come attore e regista affrontando i grandi autori del teatro drammatico e comico: Ibsen, Pirandello, Tennessee Williams, Pinter, Rohmer, Magnier, De Benedetti e Goldoni per citarne solo alcuni. Dal 2011 propone al pubblico suoi testi originali (Dove Sei (2011, 2012), Un giorno qualsiasi (2012), Il terzo tempo (2013), Rose di maggio (2013) nei quali dà vita ad un teatro delle “emozioni”, in cui la componente emotiva è predominante rispetto a quella narrativa; un teatro della “quotidianità”, intesa come il ‘possibile’ di ognuno condotto al limite del paradosso esemplare. Nel 2013 porta in scena il primo dei suoi lavori dedicati al tema del “doppio” e delle “alter-azioni” dell’individuo, il monologo femminile Lola D. , immediatamente replicato nel 2014.

Bene, è tutto, con la mia sincera soddisfazione di aver assistito ad un ottimo spettacolo, al quale auguro lunga vita !

 

 

 

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