Teatro Golden – ‘Il conto è servito’ di Sara Vannelli
Pettirosso e Totano in chat
Roma, 1 febbraio 2017 – Cosa ci fanno sul palcoscenico del Teatro Golden, Alfredo, detto Fred, un uomo con velleità politiche che ha già trovato il nome per il partito che fonderà : “Su di noi nemmeno una nuvola”, appropriandosi del titolo della più nota canzone di Pupo, una donna piccola e focosa, Veronica, la moglie, dall’ormone scatenato che cerca di far partire una gravidanza, e ancora Tommaso, il figlio di lui, ragazzo con velleità motorie da X-factor, ambiguo quanto basta, e Tamara, la figlia, che nutre un’autentica fissazione per i genitali, assistiti da una cameriera improbabile che si fa chiamare Marinoska ma in realtà nasconde sotto forme abbondanti e trippose quello che fu l’esile e snello corpo di Ivanka? E perché quella grossa zucca intagliata per Halloween continua ad andare e venire dalla scena, presenza silenziosa e significativa che solo nel finale svelerà il suo segreto? E chi si cela sotto il nickname da chat line di Pettirosso che infiamma di passione il capofamiglia, il quale ha ripreso il suo antico epiteto di Totano che dagli anni del liceo serve a presentarlo in tutta le sue più segrete e avvinghianti abilità? Davanti al pubblico del Golden, consapevole fin dalle prime battute di assistere ad uno spettacolo che lo divertirà, si presenta una casa zen tutta bianca e nero, una casa che sotto delicate tende dipinte occulta librerie, armadi pieni di liquori ai quali attingere copiosamente e quant’altro occorra ad una casa che obbedisca alle leggi della domotica.
C’è fermento in famiglia, il continuo andirivieni di bambini intruppati nella tradizione della vigilia di Ognissanti marcata USA, che continuano a bussare chiedendo “ Dolcetto o Scherzetto”, viene a marcare l’escalation di nervosismo generale anche per il prossimo arrivo del compiacente on. Adalberto Maria Rampaldi, elargitore di favori e di raccomandazioni in ogni settore, che presto sarà insignito del premio Nobel per la pace e che giungerà con la moglie che parla quattro lingue ed ha tre lauree. Ma la storia si infittisce ancora quando entra in scena con velleità assassine Ramón, che poi si scopre essere strettamente legato sia a Tomaso che all’on. Rampaldi. E non finisce qui, perché cominciano a precisarsi meglio, in questa commedia scritta davvero con perizia da Sara Vannelli dove abbondano calembour, citazioni più o meno colte, neologismi (le trobamiche, ovvero le amiche con le quali condividere piacevoli momenti intimi), che è messa in scena con grande attenzione ai tempi comici e alle individualità espressive dei vari bravi attori dall’esperta Paola Tiziana Cruciani, atmosfere giallo rosa che sconfinano nel thriller al profumo di mandorle amare dell’arsenico, per poi evaporare in una sorta di beffa operata dal Caso, potente avversario di chi pensa di aver tutto sotto controllo.
La commedia tratta vari temi ed è attenta anche a delineare problematiche che attengono al sociale e ad evidenziarne nuove reazioni ad eventi che prima costruivano solchi insormontabili, come quelle delle coppie gay.
In scena un quartetto davvero interessante di attori: Alessandra Schiavoni, che interpreta dinamicamente il ruolo di Veronica la moglie di Alfredo, Corrado Tedeschi l’on Rampaldi, che offre l’apporto del suo stile elegante e compassato da dandy inglese e che veste qui una redingote ascetica orientaleggiante. In verità tutti sono vestiti in modo fantasioso ed adeguato ai personaggi da Adele Bargilli. Nel cast ancora Nino Formicola, notissimo nel duo Gaspare e Zurrurro, scatenato e vivacissimo, assolutamente credibile nel personaggio di Alfredo e Roberta Garzia, la signora Rampaldi che poi si scoprirà essere il Passerotto della chat. E poi anche affiatatissimi Roberta Abbondanza, Martina Carletti, Simone Villani e Andrea Zanacchi.