Roma, 17 novembre – Carlo Verdone ci accompagna con i suoi film da ormai 35 anni. Da quel lungometraggio intitolato “Un sacco bello” del 1980 nel quale interpretava i personaggi che lo avevano reso noto al grande pubblico televisivo in trasmissioni indimenticabili della Rai come “Non stop”, del 1978. Da allora è stata un’escalation, che nell’81 lo portò nelle sale con “Bianco, rosso e verdone” insieme alla ineguagliabile “Sora Lella”, la sorella di Aldo Fabrizi, che interpretava la nonna di Mimmo, una delle sua macchiette più celebri. “A no’ – gli diceva Mimmo-Verdone in uno delle scene più celebri – tira su ‘ste gambe, tira giù ‘ste gambe. Io te le taglierei ‘ste gambe”.
E con questa tante altre battute e modi di dire che sono ormai entrati nel lessico abituale di chi, a quei tempi, rimase ammirato e divertito dai personaggi di vita reale riprodotti sul grande schermo da questo artista poliedrico e fantasioso, che nel corso della sua carriera ha vinto 9 David di Donatello, 8 Nastri d’Argento e 3 Globi d’oro.
Da tutti è giustamente considerato uno degli attori più importanti del cinema italiano degli ultimi quarant’anni, nei quali è stato uno dei più attenti interpreti del cambiamento delle mode e dei costumi della nostra società. Da sempre tifosissimo della Roma allo stadio non manca mai, perché il richiamo della sua squadra del cuore è sempre … troppo forte. Auguri, dunque, Carlo e continua a divertirci, farci pensare e anche piangere come hai fatto finora. Con quel film, “Compagni di scuola”, che riteniamo un vero e proprio capolavoro.