Il velluto dello sguardo di Natalie Wood, l’incantevole, intensa Maria di “West Side Story”, è tornato ad emozionare la platea dell’Accademia di Santa Cecilia.
Dopo l’esperimento “Fantasia” di Disney, proposto con l’accompagnamento dal vivo, il cinema ritorna a far binomio con la musica dal vivo in questa celebre versione del musical di Leonard Bernstein del 1961 (premiata con ben 10 Oscar) per la regia congiunta di Jerome Robbins (anche straordinario coreografo) e Robert Wise. La genesi di questo capolavoro è lunga e tormentata. Nasce da un’idea di Robbins , che fin dal 1948 aveva proposto a Bernstein una versione moderna di Romeo e Giulietta ambientata nelle periferie di una metropoli. Ma fu solo nel 1955 quando la cronaca riportava sempre più spesso le risse su base etnica tra gang rivali, composte da giovani e giovanissimi, che il progetto maturò rapidamente.
Il musical fu inaugurato a Broadway del 1957, ma ottenne reazioni contrastanti, soprattutto per la descrizione musicale dei conflitti e delle discriminazioni delle gang, fenomeno emergente e drammatico, ma spiazzante per un pubblico aduso all’ eleganza classica dei tip tap di un Fred Astaire o di un Gene Kelly e certamente non pronto ad un linguaggio rivoluzionario come quello che gli proponeva il talento straordinario di Leonard Bernstein, quella ritmica prepotente, quel suo schioccar di dita tra i passaggi sincopati, colonna sonora per illustrare il mondo dei Jets (Jet song è infatti il titolo), lo stesso mambo travolgente, il cha cha cha importato dai latinos sui marciapiedi della Grande Mela, quella sua musica vivacissima che veniva a sottolineare l’incalzante libretto di Stephen Sondheim, con la versificazione di Arthur Laurents, che traduceva su terra americana la romantica vicenda shakespeariana, sottolineando il razzismo degli yankee appena usciti dal secondo conflitto mondiale e in pieno clima di guerra fredda. E certamente colpirono le acrobatiche coreografie di Robbins, il dinamismo dei suoi ballerini, in un ballo estenuante, di forza, ancora inediti a Broadway.
Nel tour nel resto degli USA e soprattutto a Londra, il successo fu talmente assordante e totale che la United Artists, si convinse a portare lo spettacolo sul grande schermo, diretto congiuntamente da Jerome Robbins e Robert Wise, affidando a due star come la deliziosa Natalie Wood e il palestrato Richard Beymer, reduce dai successi di “Anna Frank”, il ruolo di protagonisti, e circondandoli di artisti e caratteristi come George Chakiris (Bernardo) e Rita Moreno (Anita, la sua ragazza). Ambedue premiati con l’Oscar. Oggi questa pellicola, è stata restaurata a cura della MGM, in alta definizione con la precisione di un intervento chirurgico, tanto che sono emersi dettagli non visibili nell’edizione di oltre cinquant’anni fa. Inoltre, l’ Audionamix di Parigi ha eliminato i brani strumentali, mantenendo le voci e tutti gli effetti. Lavoro non semplice, perché il materiale orchestrale del film, che è alquanto diverso dal musical originale, era andato disperso, e alla fine si è riusciti, dopo lunghe ricerche in biblioteche e archivi pubblici e privati a rimetterlo insieme. Questo prototipo del film completo è stato proiettato per la prima volta in Italia dall’Accademia ceciliana con l’esecuzione della musica dal vivo. Sul podio Ernst van Tiel, direttore olandese debuttante nel calendario dell’Accademia, che ha operato questo delicato lavoro di ricucitura, e reinnesto della musica sulla linea del canto, trovando una sincronia perfetta con le immagini con grandissima proprietà aiutato dall’Orchestra, smagliante e piena di swing. Ernst van Tiel, a lungo assistente di Gergiev al Kirov, è noto anche al grande pubblico delle Sale cinematografiche per avere diretto la colonna sonora del pluripremiato film The Artist (2011) del regista Ludovic Bource, che è stato proiettato già in molte città con l’esecuzione “dal vivo” della colonna sonora con la presenza sul podio dell’artista che, nel corso della prossima stagione, sarà ospitato in diverse istituzioni europee.
Molti saranno appassionati dalle vicende dei due giovani che vivono nel Bronx, quartiere multietnico e degradato di New York, sui cui marciapiedi vivono i Jets, banda di caucasici, ed i portoricani Sharks, che tentano di conquistare spazio condotti dal capo Bernardo (George Chakiris). Tony, ex-membro della banda dei Jets, si innamora di Maria, sorella di Bernardo, appena giunta in America da Portorico.
Le due gang, accecate dall’odio razziale, perseguiteranno l’amore dei due giovani (anche perché Maria è promessa al connazionale Chino).
Il finale sarà tragico: in un impeto d’ira e di dolore Tony uccide Bernardo, assassino del suo amico più caro e a sua volta viene colpito a morte in un agguato di Chino.
Questa in sintesi la trama. Moltissimi applausi hanno accolto lo spettacolo.