Cairo, 10 luglio – Stroncato da un attacco di cuore, all’età di 83 anni, è morto in un’ospedale del Cairo dove era ricoverato, il “Dottor Zivago”.
Omar Sharif, il cui vero nome era Michel Dimitri Shalhoub, figlio di genitori libanesi era nato ad Alessandria d’Egitto nel 1932. Uomo di cultura, si diplomò presso il Victoria College di Alessandria, quindi conseguì la laurea in matematica e fisica all’università del Cairo.
Iniziò la sua carriera come attore nel 1953, nel film con titolo titolo inglese “The Blazing Sun”, (Lotta sul fiume) e nel 1962 interpretò Lawrence d’Arabia con il quale guadagnò una nomination agli Oscar come miglior attore non protagonista.
Nel 1965, fu il dottor Yuri Živago nell’omonimo film di David Lean, con un’interpretazione che gli valse il Golden Globe 1966 nella categoria miglior attore in un film drammatico.
Aveva interpretato oltre 100 film, fra cui “La caduta dell’impero romano”, “Marco Polo”, “Gengis Khan”, “L’oro dei McKenna” e “Funny Lady”.
Nel 2003, nella presentazione del film “Monsieur Ibrahim e i fiori del corano” , la giuria della Mostra di Venezia, gli assegna il “Leone d’oro” alla carriera.
Nella sua autobiografia, scrive “Finisci a fare una vita in totale solitudine: alberghi, valigie, cene senza nessuno che ti metta in discussione. L’attrazione del tavolo verde per me diventò irresistibile. E ci ho sperperato delle fortune. A un certo momento ho capito e ho deciso di smettere anche con il bridge per non sentirmi prigioniero delle mie passioni”. “Facevo film per pagare debiti e alla fine mi sono stufato”.
Nel maggio 2015, il figlio Tarek El-Sharif ha annunciato che Omar Sharif era affetto dal morbo di Alzheimer.
Oggi, l’epilogo. Addio, Dottor Živago.