Roma, 09 ottobre 2022 – Sul circuito Fuji Speedway di Suzuka, Max Verstappen stravince anche il travagliatissimo, assurdo, Gran Premio del Giappone e bissa la corona iridata con 5 GranPrix ancora da disputare.
Uno strapotere davvero clamoroso per la Red Bull!
Intanto, una vera maledizione sta accompagnando il massimo evento automobilistico mondiale. Praticamente dall’inizio di questa stagione, Giove pluvio ha colpito anche la 18° Edizione della “stagione COVID”, così com’è successo per tutto l’anno.
Sul circuito di Suzuka le condizioni meteo previste dagli “infallibili” giapponesi erano di perfetta normalità, a tutto vantaggio della Red Bull di Verstappen superiore negli spunti veloci.
In casa Ferrari, si sperava nella pioggia per ridurre il gap nelle fasi “guidate”. È arrivata all’improvviso la pioggia e tutto appariva confacente alle possibilità della vettura italiana.
La griglia di partenza poneva, però, per 0.01 millesimi Verstappen in n.1 della prima fila, con CharlesLeclerc n.2 sulla sua destra.
Poco prima del via, però, si scatena il finimondo. Piove a dirotto, quando già tutti i bolidi hanno optato per le gomme intermedie, assolutamente inadatte a un meteo del genere.
Comunque si parte. Questa è la decisione della FIA, una decisione assurda che immediatamente si rivela fatale per la corsa e per le sue conseguenze. Leclerc è brillantissimo al via, si affianca alla Red Bull e la supera con il musetto in prossimità della prima curva a destra. A questo punto l’abile decisione di Verstappen di azionare la DRS che consente alla sua vettura di risuperare il monegasco e di imboccare a maggior velocità la curva. L’olandese sembra toccare con la ruota destra anteriore quella sinistra di Leclerc che lo lascia passare per evitare una certa collisione. Questo quanto appare nella infinita sequenza di replay che hanno costellato le immagini televisive.
Forse il monegasco avrebbe dovuto insistere rischiando una clamorosa collisione. Non lo ha fatto. Forse intimidito. Verstappen ha saputo rischiare al momento giusto senza timore di incorrere in qualche sanzione per l’uso improprio della DRS ammessa in Giappone solo sul rettilineo del traguardo.
Fatto sta che tutto si è deciso in questo primo giro: la risposta di Verstappen all’attacco decisivo di Leclerc; l’uscita di scena di Carlos Sainz finito, nell’acquaplaning generale, contro la barriera con rimbalzo in pista pericolosissimo per lui e per gli altri.
Immediata la bandiera gialla. Anche se sarebbe stata meglio direttamente la bandiera rossa ad evitare gli incidenti incorsi a Gasly (investito da un cartellone pubblicitario) ed Albon.
Al terzo giro arriva lo stop e tutti tornano ai box in attesa che Giove pluvio ci ripensi mentre la safety car gira a vuoto in vista di una eventuale ripartenza condizioni meteo e pista permettendo.
È tutto molto complicato, si va verso una “soluzione a tempo” vale a dire entro 2 ore di ritiro della bandiera rossa.
Infatti, una prima ripartenza è annunciata dalla comunicazione “restart, suspended”.
Si riparte solo dopo oltre 3 ore dietro la safety car, con la gara ridotta a poco meno di un’ora.
È semplice aumentare il vantaggio nei confronti di Leclerc che viene incalzato anche dall’altra vettura Red Bull di Perez.
Giallo conclusivo anche in questa mini-gara con la Ferrari di Leclerc che rinunzia al rischio di cambiare gomme ed è obbligata a tagliare l’ultima chicane per non farsi superare nelle ultime battute.
Leclerc viene penalizzato di secondi. Perez sale al secondo, si apre così una nuova sfida a vivacizzare la scena mondiale, quella fra Leclerc e Perez, appaiati al secondo posto con -111 punti dal campione del mondo quando mancano 5 tappe, una sfida che si concluderà probabilmente solo nell’ultimo Gran Prix del 20 Novembre ad Abu Dhabi.
Intanto Mattia Binotto, team principal Ferrari, ha giudicato “ridicola e inaccettabile” la penalità di 5 secondi inflitta a Charles Leclerc, retrocedendolo al terzo posto e permettendo così via libera al secondo titolo piloti per Max Verstappen.
Inoltre, “Charles era davanti a Perez e lì è rimasto” ha detto Binotto in collegamento con Sky Sport, quindi non ha tratto nessun vantaggio” osservando però che . “la penalità è stata decisa in pochi minuti, senza nemmeno sentire i piloti”, mentre a Singapore erano occorse quasi tre ore per punire Perez.