Romano d’adozione, il pilota Red Bull è il socio-atleta giallorosso… più veloce. Gioca a paddle contro Federico Montanari, campione mondiale di motonautica offshore.
Roma, 22 dicembre – Daniil Kvyat, nato russo baschiro in quel di Ufa, il 26 aprile del 1994, è ora romano almeno quanto la carbonara e la coda alla vaccinara, veloce più dei cliché che lo accompagnano e diverso da quelli che vogliono i russi gelidi almeno quanto l’aria che respirano in patria.
Daniil Kvyat è socio-atleta del Circolo Canottieri Roma da un paio di mesi, ha iniziato a frequentare la struttura di Lungotevere Flaminio 39 da poco per via degli impegni di lavoro, ma ha già conquistato tutti con il suo sorriso, la sua educazione e la sua sconfinata simpatia. Tutto questo nonostante, a soli 21 anni, abbia sulle spalle il peso della storia: è il più giovane pilota russo nella storia ad aver esordito in Formula 1 (il connazionale Vitaliy Petrov lo fece a 26 anni) e da tutti viene descritto come il classico predestinato, un vincente.
«Sono nato in Russia, ma mi sono trasferito in Italia a 13 anni, nel 2007, prima di cimentarmi nei kart. – queste le parole del pilota Red Bull, incontrato nella palestra del Circolo dove chiacchierava con gli istruttori Andrea Cardone e Paolo Malfatti – Appena il lavoro me lo consente, vengo a trovare mia madre (la signora Zulya, ndr) e i miei amici. Conosco bene Roma, mi piace».
Conosce bene Roma e… la ‘Roma’, vista l’ammirazione per Francesco Totti. Altro suo sportivo di riferimento è Roger Federer: il tennis, del resto, è una grande passione di Dany. «Da piccolo ho giocato tantissimo a tennis e anche oggi, quando mi trovo a Barcellona per i consueti test sulla macchina, tra una prova e l’altra, io e il mio compagno di squadra Daniel Ricciardo riusciamo a trovare il tempo per qualche partitina. Pazzesco, tra me e lui è un confronto equilibrato anche lì, oltre che in pista!»
Al Canottieri Roma, invece, coinvolto dall’amico ed ex pilota Formula Masters Francesco “Frankie” Provenzano, preferisce il paddle. Curioso, a proposito, il match di ieri sera: Daniil in coppia con Juan Diego Martinez, giovane istruttore del Circolo; dall’altra parte della rete lo stesso Frankie e Federico Montanari, di recente laureatosi campione del mondo nella classe V1 offshore al timone di Karelpiù RG87. Per la cronaca, hanno vinto Daniil e Juan 3-6, 6-4, 10-8. «L’inizio è andato male, poi però mi sono scaldato», scherza il ragazzo di Ufa, seppur consapevole di quella demi-volée su cui lavorare…
«Adesso riposo, ma penso già alle prove di Barcellona a febbraio in vista della prossima stagione. Abbiamo avuto un po’ di problemi, ci manca il motore, ma le prospettive della Red Bull per fare bene ci sono tutte. Speriamo di andare meglio, tutto qui».
In tutto, 38 i GP disputati da Daniil, miglior piazzamento il secondo posto al Gran Premio di Ungheria che, come si dice, fa ben sperare. Ma non c’è fretta per entrare di nuovo dentro una monoposto; c’è il paddle da migliorare…