Roma, 16 giugno 2019 – A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Lo amava ricordarlo un certo Giulio Andreotti.
I fatti. Jorge Lorenzo, targato Honda, al secondo giro del Gran Premio di Catalogna Moto GP, si catapulta su Andrea Dovizioso impegnato nell’atteso testa a testa iridato con Marc Marquez provocando un filotto rovinoso del gruppo dei migliori comprendente, oltre al portacolori della Ducati, anche Valentino Rossi e Vignales.
Marquez e la Honda si ritrovano così un regalo di oltre 5 secondi di vantaggio da amministrare per assicurarsi la posizione di leader a Valencia e nella classifica mondiale.
Dietro è rimasto solo Danilo Petrucci ad inseguire, Ma è circondato da altri spagnoli fra cui Alex Rins e dal francese Fabio Quartararo giovanissimo ma già centaturo da pole position
Il mondo della moto sportiva è dominato da Spagna ed Italia. Gli iberici non hanno una produzione propria di moto. Si servono in Giappone. Ma vantano tradizione e piloti; ed anche una discreta disinvoltura di comportamento.
Petrucci insegue intralciato da Rins e Quartararo per le posizioni d’onore. Fintanto che Rins non decide di investire in curva l’italiano. Sembra di stare sulle auto scontro. Petrucci è solido: resiste all’impatto Rins ha la peggio esce di pista.
Quartararo sfrutta la situazione è giunge secondo ma Danilo Petrucci è bravissimo a salire sul podio per la terza gara consecutiva.
Questi sono i fatti.
Ma come si fa a non pensar male? Certo Lorenzo è considerato “un matto”, pericoloso per sé stesso ed agli altri. Ma come interpretare certe coincidenze? Almeno dare qualche soddisfazione a chi ci rimette senza alcuna colpe come chi è finito all’ospedale.
Come si può non riagganciarsi a quello che è capitato proprio a Valencia nel 2015? Quando Valentino Rossi perse il titolo iridato nell’ultimo Gran Premio.
Quando “lo spagnolo” Marquez aiutò platealmente Lorenzo a strappare in extremis il titolo a Rossi partito con 75 metri di handicap fila per un inconveniente regolamentare.
La cose più sintomatica allora fu che Lorenzo e Valentino erano compagni di squadra nella Yamaha!
Oggi, almeno, entrambi sono piloti dell’Honda (guarda caso!) – ma è stato encomiabile che Lorenzo sia stato scortato fino ai box della Ducati per scusarsi con Dovizioso.
Ma ormai la frittata è fatta ed ha le sembianti di quel “biscottone” menzionato dall’indignato Valentino Rossi due stagioni fa. “Ma quello che ha fatto Marquez è imbarazzante per il nostro sport. Ha fatto da guardia spalle a Lorenzo. Tutti hanno visto anche oggi quale era il loro piano. Per il nostro sport è una brutta figura! Non capisco nemmeno Honda, non capisco come permettano ad un loro pilota di far vincere una Yamaha?! Honda spero che capisca ciò che ha fatto almeno tra qualche mese… Lorenzo comunque è stato bravo, ma cosi è brutto anche per lui. Non deve essere troppo contento… In Malesia poteva stare zitto e fare più bella figura. Mi sembra triste che Marquez faccia da guardia spalle a Jorge… Al contrario Lorenzo non avrebbe mai fatto lo stesso! Ero convinto che avrebbero fatto il “biscottone“.
Biscottone o non biscottone, a Valencia è finita come una settimana fa a Montreal. La Ferrari subisce l’ignominia di 5 secondi di “multa” a Sebastian Vettel per avere evitato di perder il controllo della sua vettura. A Valencia questi 5 secondi di abbuono sono stati regalati ad un “sempre grande” Marc Marquez da un suo compare esperto in auto-scontro.
A rimetterci sempre un bolide “rosso”, ieri la Ferrrari oggi la Ducati.
A buon rendere se c’è giustizia!