Sport – Tutto Ok, la moto rilancia la Ferrari
Roma, 13 settembre 2020 – Mentre presso il Circuito del Mugello si doveva registrare la scontata batosta della Ferrari al Gran Premio di Toscana di F1, sul non lontano Circuito di Misano gli sportivi italiani hanno trovato modo di applaudire un evento motoristico mondiale – il Gran Premio di San Marino e Riviera Romagnola – per via di un risultato senza precedenti: il podio della MotoGP e quello della Moto2, occupati entrambi da centauri italiani tranne per il terzo posto che Valentino Rossi si è fatto scippare da Joan Mir all’ultimo giro, terminando al 4° posto.
A consolarlo, però, il successo di suo fratello Luca Marini nella prova mondiale di Moto 2, dove la squadra di Sky Racing Team VR46 ha celebrato una inusitata tripletta con Marco Bezzecchi e Enea Bastianini, secondo e terzo.
Per Valentino, in effetti, non si è trattato proprio di una giornata storta perchè, oltre alle imprese di suo fratello minore (Luca ha 22 anni), deve aggiungere la soddisfazione di essere anche contitolare della stessa Scuderia romagnola nata lo scorso anno dalla fusione fra Sky Italia e la sua VR46, dove VR starebbe per Viagra!
Tornando alla straordinaria giornata azzurra, sono da sottolineare altri due primati importanti.
Il primo è che il romano Franco Morbidelli, a Misano, ha vinto il suo primo Gran Premio dominandolo dall’inizio alla fine con una sicurezza da Campione arrivato.
La sua Yamaha, motoristicamente, era a livello delle altre – cominciando dalla sua Yamaha (Rossi, Vinales, Quartararo) per finire con la Ducati. Ma lui in gara ha avuto una marcia in più per controllare tutto e tutti, compreso Francesco “Pecco” Bagnaia, la vera rivelazione della giornata. Rimasto intrappolato in partenza nelle retrovie, il 22enne torinese è stato artefice di una rimonta quasi impossibile a furia di sorpassi spettacolari e “giri più veloci”. Il centauro piemontese, lo scorso anno Campione di Moto2, ha ripreso tutti giro dopo giro (a parità di mezzo, dunque) consentendo alla sua Ducati di avvicinarsi pericolosamente anche a Morbidelli all’ultimo giro.
Morbidelli ha mantenuto la calma giusta per difendersi con giudizio con Bagnaia secondo, otteneva la sua miglior prestazione, ed il primo podio mondiale, contribuendo non poco al clima di festa in casa Ducati per il nono posto di Dovizioso che ora capeggia la classifica mondiale.
Insomma una giornata da non dimenticare.
Quanto alle sventure della Ferrari , comunque al Mugello è riuscita scampare dalle tre carambole catastrofiche generali che hanno messo fuori gara oltre la metà dei concorrenti costringendo gli organizzatori a far ripartire ogni volta la gara con altrettante partenze dal via e non al seguito della Safety Car.
Hamilton ha dominato la gara da par suo conseguendo il record di 90 vittorie. Bottas secondo ed Albon per la prima volta va sul podio.
Il ferrarista Leclerc è bravissimo: dà segni egregi di vitalità con un’auto senza potenza e riesce ed entrare nella classifica dei rimasti, precedendo Vettel.
John Elkan , il presidente, non sa come girarla: con parole semplici e schiette, sostiene che è dura e che la Ferrari si riprenderà , ma ci vuole tempo e pazienza!
A chi pretenderebbe di più, pensando ai fasti del passato, ci sarebbe solo da osservare che anche negli accadimenti sportivi non si può prescindere dal ricordarsi realtà come questa: se da domani i ragazzi tornano a scuola – a loro (ma anche di tutti) rischio e pericolo – non è detto che perchè l’emergenza pandemia sia finita, tutto sia tornato come prima! Così anche nello sport, anche in Formula Uno.
Magari! Invece il Corona Virus è esistito, perdura e complica molto le cose, senza precise direttive su come venirne a capo.
In qualche caso le battaglie si vincono, in altre no. Nelle moto si, nelle auto no.
Sono tutte frutto di complesse produzioni industriali che devono vedersela con un qualcosa che può creare difficoltà diverse. Si pensi all’operato, per esempio, di un tecnico meccanico che deve fare certe operazioni difficili impacciato da una mascherina. Od ai tempi allungati in officina per esercitare qualsiasi attività. Insomma, si è circondati da fattori aleatori che rendono improponibili ogni tipo di critica.
Occorre aspettare con pazienza che TUTTO IL PROBLEMA SIA RISOLTO prima di esprimere giudizi definitivi. Intanto l’industria italiana della moto e dei motociclisti tricolori, continuino a costituire il miglior incoraggiamento per il sicuro rilancio della Ferrari, anche perchè, come a Maranello, il colore della Ducati è il rosso.