La ricorrenza, è stata impreziosita dalla presenza del Capo di Stato Maggiore della Difesa Gen. Claudio Graziano e di quello della Repubblica Ceca Gen. Josef Bečvář, che hanno assistito alla cerimonia.
Presenti, i vertici dell’Arma in Servizio e l’ingegner Cesare Patrone, già capo del Corpo Forestale dello Stato, ed i Vicecomandanti in congedo Cesare Vitale, Libero Lo Sardo, presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo, Stefano Orlando, Giuseppe Gemma nonchè una folta presenza di studenti.
L’importante fatto d’arme, avvenne il 30 aprile 1848, quando il re di Sardegna, Carlo Alberto, durante uno spostamento per assistere da vicino allo spiegamento delle forze in battaglia, stava per essere circondato dagli austriaci. Il Maggiore Negri di Sanfront, comandante dei tre Squadroni Carabinieri di scorta al Re, intuito quanto stava accadendo, ordinò la carica. Al grido “Pastrengo” i 280 Carabinieri, sciabole alla mano, caricarono tre volte gli austriaci, rompendo l’accerchiamento e, con il loro impeto, travolsero e costrinsero i due Battaglioni di Fanteria austriaca a ripiegare abbandonando le loro postazioni.
Per tale eroico episodio di guerra, il 17 luglio 1908, fu attribuita alla Bandiera dell’Arma la Medaglia d’Argento al valor Militare.
Oggi, sul campo di addestramento, agli ordini del Colonnello Paolo Galvaligi, erano schierati i Reparti dell’Arma a Cavallo con la Fanfara a cavallo, istituita nel 1820, compresa la mascotte portafortuna Briciola, cagnolina meticcia la cui presenza merita un discorso a se, mentre sull’altro ingresso, era posizionata la Fanfara a piedi della Scuola Allievi di Roma.
La mascotte – Negli anni ’70, in occasione dell’esibizione del Reggimento a Cavallo con il carosello equestre all’Ippodromo di Agnano, degli “scugnizzi napoletani” regalarono come portafortuna ai Carabinieri, “Trombetta”, una cagnolina meticcia, di piccola taglia. Da allora, il piccolo cane, vive in simbiosi con i cavalli, seguendo il Reggimento in ogni sua trasferta. “Trombetta” venne poi sostituita da “Birba” e “Lady”. “Lady” accrebbe la sua notorietà nel corso della cerimonia del primo insediamento al Quirinale del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Al momento della resa degli onori, alla presenza delle più alte cariche dello Stato, “Lady”, ignorando il protocollo, festeggiò a modo suo il nuovo Presidente, rotolandosi sulla guida rossa. Napolitano, divertito, in occasione delle celebrazioni della festa dell’Arma, non ha mai mancato di chiedere notizie della mascotte. Da qualche anno però, “Lady”, raggiunti i limiti d’età, è stata messa a riposo e presa in affidamento da un militare della fanfara a cavallo, venendo sostituita da “Briciola”, una meticcia dal mantello rosso cervo donata al 4° Reggimento a Cavallo su interessamento della responsabile dell’associazione “Io e il cavallo” o.n.l.u.s. che da diversi anni svolge nelle strutture e con i cavalli del 4° Reggimento attività di riabilitazione e rieducazione equestre in favore di persone in condizioni di disagio intellettivo–relazionale.
Ma oggi è stato ricordato anche il 54° annuale di fondazione del 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo, erede delle gloriose tradizioni ippiche dell’Arma, costituito il 1° aprile 1963, nel quadro della ristrutturazione ordinativa dei reparti mobili dell’Arma ed è rimasto l’ultimo Reggimento interamente montato delle Forze Armate italiane, svolgendo servizi d’onore e di rappresentanza, le normali attività d’istituto, quali pattuglie e perlustrazioni in aree impervie dell’intero territorio nazionale, e fornisce concorso nell’espletamento di servizi di ordine pubblico e soccorso in caso di pubbliche calamità.
Oggi, il Reggimento è costituito dal Gruppo Squadroni, articolato su due Squadroni e dal Centro Ippico che provvede all’istruzione equestre dei Carabinieri e alla loro formazione tecnica, programma corsi di addestramento e provvede alle sedute di ippoterapia in favore di associazioni per disabili, oltre a partecipare a concorsi ippici di livello internazionale.
A ricordarne la costituzione, è stato il primo comandante, il Generale C.A. in congedo Cesare Vitale ora Presidente dell’O.N.A.O.M.A.C..
Al termine, con l’alternanza dei due complessi musicali, l’esibizione dei Cavalieri, con un intervento simulato di ordine pubblico, di dressage ed infine il Carosello storico concludendo con la rievocazione della Carica di Pastrengo.
Il carattere squisitamente militare della manifestazione si traduce nell’alternarsi dei passaggi veloci, dall’ordine chiuso all’ordine sparso, come quando in combattimento le truppe cercano di adattarsi al terreno e alle esigenze della tattica difensiva od offensiva, con i cavalli addestrati a calarsi a terra per fare da scudo al suo cavaliere. Le andature al trotto ed al galoppo si troncano in alt improvvisi. Poi, al ritmo incalzante della musica, la trama riprende a svolgersi e a mostrare un nuovo disegno.
L’alternarsi delle figurazioni è incessante. Guidati da mani esperte, i cavalli eseguono ogni impercettibile comando che li porti dalla formazione di linea al frazionamento in quadriglie, dagli incroci in diagonale all’attraversamento a pettine, dai cambiamenti trasversali agli incontri longitudinali, mutando all’unisono l’andatura loro richiesta, nell’eleganza mirabile delle teste attente e degli arti concordi sino a quando, cessati anche gli arabeschi delle spirali e delle volte, non giunge loro l’estremo comando di lanciare la Carica, al galoppo a sciabole sguainate.
È questo il momento esaltante e conclusivo del Carosello, che fa rivivere, nella foga dei cavalli e nel balenio delle sciabole dei cavalieri, la storica vicenda dei carabinieri di Pastrengo.
Fra gli innumerevoli successi del Reggimento, non si possono non ricordare tre episodi.
Nel giugno 1953, uno Squadrone di Carabinieri prese parte al grande Carosello della Cavalleria mondiale (presentato a Parigi nell’occasione dei Primo Campionato Mondiale Ippico, con l’intervento delle unità montate del Belgio, della Francia, del Marocco, della Spagna e dell’Algeria). I cronisti dei quotidiani parigini furono unanimi nell’esaltare la bravura dei nostri cavalieri. Dalle parole dell’autorevole “Le Figaro”: ” … Uno spettacolo veramente grandioso, che ha colpito la fierezza di tutti gli italiani presenti, è stato il brillante comportamento dello Squadrone dei Carabinieri, che hanno meritato applausi a scena aperta per la sincronia dei movimenti e la fantasia delle evoluzioni”, concludendo ” … Per la prima volta in questo dopoguerra la cavalleria italiana è tornata brillantemente alla carica, ma solo per una splendida manifestazione pacifica, che per un’intera settimana ha richiamato più di centomila persone nel fantasmagorico scenario del Parc des Princes”.
Nel marzo 1972, il comitato organizzatore del Concorso Ippico Internazionale di Francoforte, uno dei più importanti dello sport ippico mondiale, rinnovò calorosamente, tramite il Ministero della Difesa di Bonn, l’invito per la partecipazione del Carosello dell’Arma al programma delle manifestazioni indette per la circostanza.
L’Arma aderì con la presenza del Gruppo Squadroni, forte di 141 militari con 5 ufficiali e 94 cavalli, comandato dal colonnello Ferdinando Rodriguez. Il quotidiano “Frankfurter Meine Presse” diede notizia scrivendo ” … 94 cavalli della élite militare della Polizia italiana, i Carabinieri, in uniforme di gala hanno sfilato attraverso la città. Il Sindaco Fay ha salutato gli ospiti che per la terza volta si esibiscono a Francoforte nel loro Carosello famoso in tutto il mondo. Mai sono giunti con così tanti cavalli”… ma ancorpiù il “Frankfurter Rundschau” del 23 marzo annunciò l’arrivo degli Squadroni e della Fanfara dell’Arma, affermando tra l’altro: ” … La rappresentazione spettacolare dei Carabinieri italiani è la più grande e la più preziosa che sia stata mai veduta in un concorso ippico internazionale. Gli amici dello Sport equestre lo sanno apprezzare, poiché la vendita dei biglietti è quasi esaurita”.
Infine, nell’ottobre 1980, in occasione della visita di Stato compiuta a Roma da Elisabetta II d’Inghilterra e dal consorte Principe Filippo, venne offerto alla Regina uno spettacolo di gala, che Ella, già nella preparazione dell’intero programma, aveva accolto con particolare gradimento: il Carosello dei Carabinieri. Questo si svolse nell’insostituibile scenario della Piazza di Siena e presentò nel finale – attraverso l’ordinato e sincrono spostamento dei cavalli al piccolo trotto, troncato quasi per magia all’istante determinato – il disegno della bandiera inglese, sul quale si levarono le note struggenti e solenni del coro del Nabucco. All’ovazione della folla, la Regina scese dal palco sino al bordo erboso del campo per esprimere al tenente colonnello Sergio Giannone, comandante dei due Squadroni, il suo grato apprezzamento per l’omaggio a lei reso dai Carabinieri. Dopo 20 anni, in occasione della visita di stato effettuata a Roma dal 16 al 18 ottobre 2000 dai due Reali, lo spettacolo si è ripetuto. Così il Gruppo Squadroni del Reggimento Carabinieri a cavallo, oltre alle figure dello “scontro delle frotte”, dell'”arco di sciabole” e della “battaglia di Grenoble”, ha nuovamente composto sul campo la “Union Jack”.
L’ovazione odierna dei presenti alla conclusione della carica di Pastrengo ed infine la resa degli onori al Capo di Stato Maggiore della Difesa della Repubblica Ceca Gen. Josef Bečvář, accompagnato sul campo dal Gen. Claudio Graziano e dal Comandante Generale Tullio Del Sette, ha concluso la rievocazione storica, facendo vivere momenti indimenticabili per la bravura dei Carabinieri in campo.
GALLERIA FOTOGRAFICA
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