A Roma, Via Vaiano: impiegata postale maltratta invalidi

Prima di Natale,  un’impiegata delle Poste di via Vaiano a Roma,  violando ogni privacy dei portatori di handicap e ogni loro diritto umano, ha  letteralmente maltrattato due invalidi . .

 

che avevano fatto un’ora di fila e svolto già le azioni postali; questi educatissimi signori hanno semplicemente chiesto se, come da CIRC. 303/318 del 17/12/92 (c’era un cartello esposto ad ogni sportello) avrebbero potuto usufruire, magari in futuro, del diritto degli invalidi a non fare la fila (diritto che è concesso anche alle donne incinta!). Quella “signora” cicciotella dai capelli corti castani, di più di 50 anni, questa impiegata postale crudele ha detto sprezzante: ”Leggete il cartello”, un’invalida gli ha risposto “L’ho letto, ho l’handicap grave”; l’impiegata irosa ha ribattuto: “Si, ma si deve vedere, qui ci sono tanti anziani, se l’invalidità non si vede non ne avete diritto” (mentre le norme parlano chiaro). Un invalido umiliato gli ha risposto:”Ci sono malattie che non si vedono”. I due poverini se ne sono andati gentilmente. A me hanno fatto tanta tenerezza e non posso tollerare ciò, perciò denuncio questo caso di mala-amministrazione realmente accaduto!

In altri Uffici Postali tutti, e dico tutti gli invalidi, hanno gli stessi diritti. Cari sordi, sofferenti psichici, o voi con malattie interne al vostro corpo che vi invalidano (tanto da non poter stare in piedi anche se voi per dignità e perché nessuno vi cede il posto ci state), secondo quell’impiegata di cui non diciamo il nome perché non lo sappiamo, ma alla Posta tutti la conoscono bene, ci sta da almeno 15 anni, a parer suo, ripeto, se non siete su una carrozzella non avete diritti! La privacy non è stata mantenuta da lei, i Diritti sono stati violati, l’umanità è stata dimenticata. Gli urli dell’impiegata ancora riecheggiano…dove sono finiti quei due poveretti che…dovranno sempre fare la fila a Via Vaiano (secondo quella che stava allo sportello)?

Oppure la “gentile dissacrante” signora, aveva dei pregiudizi? Gli invalidi li preferisce in carrozzella o morti (è l’unico modo per evitare la fila quando si sta male!).

A voi de L’Attualità la preghiera per un mondo migliore. Pace e amore per tutti gli invalidi, sia che si veda sia che non si veda (e nessuno dovrebbe essere costretto a dirlo da una “sportellista “ delle Poste!).

 
 
 
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