Ricordando Albertone

Alberto Sordi rivive nella splendida manifestazione organizzata dall’Unione Tifosi Romanisti a 15 anni dalla sua scomparsa.
Roma, 24 febbraio 2018 – Quindici anni fa ci lasciava Alberto Sordi, uno dei più grandi attori del nostro cinema. Romano e romanista, comico e drammatico, dalla battuta sempre pronta (“Anche per il ragazzetto che ci portava i caffè sul set” ricorda l’attore Massimo Wertmuller) e spesso sarcastica. “Lui guardava gli italiani e li imitava nei film e poi loro imitavano lui che li rifaceva, nessun altro attore è riuscito in questa impresa” aggiunge Enrico Vanzina.
Un mito del cinema che, come scritto all’inizio, tifava per la Roma in maniera sanguigna, vera ed elegante, come tutti i tifosi dovrebbero fare. E la Roma era spesso presente nelle battute dei suoi film, perché per lui era una parte della sua stessa vita.
Eccolo, dunque, ritratto nelle foto dell’archivio di Marcello Geppetti (oggi esposte alla “Dolce Vita Gallery” di Via Palermo 41, a Roma) mentre stringe la mano all’indimenticabile Presidente Dino Viola o seduto a tavola con l’altrettanto indimenticabile Agostino Di Bartolomei, il capitano del secondo scudetto e di una generazione di tifosi.
Eccolo, poi, in un’altra foto di fine anni ’60 con Salvori, De Min, Zigoni, Petrelli e Ginulfi, intervenuto anche lui, insieme allo storico capitano giallorosso Giacomino Losi, al dottor Alicicco, ad Antonio Tempestilli in rappresentanza dall’AS Roma e a Riccardo Viola, presidente provinciale del CONI e padrone di casa, nonché figlio del Presidente Viola.
Una manifestazione organizzata dall’UTR e dai “Cavalieri della Roma”, che è stata una bellissima rievocazione dell’attore, amato in tutta Italia e simbolo della Capitale, proprio come lo è quella che era la sua squadra del cuore. E così, tra spezzoni di film, foto d’epoca, ricordi degli intervenuti e doverose citazioni della “Fondazione Alberto Sordi”, dedita all’assistenza degli anziani fragili, Albertone è tornato protagonista di una bella mattina romana, nella quale è stata smentita la storiella della sua tirchieria (“Assurda, basti dire che alla fondazione ha donato qualcosa come quaranta milioni di euro” ricorda Vanzina) e nella quale è emersa la figura di un uomo, oltre che di un attore, di una grandezza incommensurabile.
Uno dei giganti del nostro cinema, della nostra storia sociale e, consentitecelo, anche di quella della Roma. Per questo, a lui, il giornalista Mario Bianchini ha voluto dedicare il suo ultimo libro “Blogger Giallorosso”, presentato da Luca Giurato nel corso della cerimonia che si è svolta a Roma, nell’Aula Magna Acqua Acetosa del CONI.
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