Le Crociate con …la penna

Giardini Naxos, 30 dicembre 2017 – Che la Chiesa abbia deciso di farlo santo o meno,  a me piace pensare che Alce Nero, uomo di medicina presso gli Oglala, una tribù della famiglia Lakota-Sioux, in realtà Heȟáka Sápa significa in lingua Lakota Hehaka “Cervo Nero” , sia vissuto e morto seguendo le credenze dei suoi avi.
Se è vero che ogni essere umano non può e non deve essere discriminato per il sesso,  colore della pelle, religione e via dicendo, non dovete definirmi “blasfemo” se pretendo credere che “Henaka Sápa” sia rimasto devoto al Grande Spirito. Quella divinità che gli indiani d’America adoravano e che faceva loro rispettare la natura da cui traevano sostentamento e che gli imponeva – ad esempio – di non abbattere un solo bisonte in più oltre al loro fabbisogno alimentare. Quella divinità che dettava il rispetto degli anziani, considerava la donna importante alla pari dell’uomo esaltandone la naturale esistenza e quindi rispetto. Divinità che imponeva al villaggio di non lasciare sola qualunque vedova ma aiutarla al suo sostentamento e nella crescita di eventuali orfani. E tanto ci sarebbe da dire ancora e prendere da esempio da quei fieri popoli che sì, non conoscevano la scrittura ma sopperivano a questo col dialogo e quindi la presenza a tutte le decisioni per il benessere della comunità. Popoli annientati, violentati nella loro cultura e derubati dei loro territori da popoli dichiaratisi autonomamente “civilizzati” ma che di civile non avevano nulla. 
Nel nome di “Wakan Tanka” (cosí chiamato dai Lakota il Grande Spirito) nessuna crociata è stata mai dichiarata contro nemici di fede, gli scontri avvenivano solo per il dominio dei territori occupati dalle varie tribù, quindi legittime e di origine naturale. Lasciamo allora in pace questi già abbondantemente martoriati popoli e smettiamola di voler ancora oggi nel 2018 continuare la violenza della colonizzazione con atti apparentemente pacifici ma che intrinsecamente provocano – perdonatemi il termine – “inquinamento di culture” andando a minare la purezza di questi popoli e futuri discendenti.
Se discriminazione non vi dev’essere,  amate “Alce Nero” per quello che è rimasto fino alla morte …un uomo di medicina, uno sciamano dei Lakota-Sioux.
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