Successivamente, risultarono danneggiate anche le infrastrutture dei reattori 2, 3, 4 e 5.
La zona è ancora isolata per un raggio di circa 30 chilometri.
Le vittime furono circa 16.000, la maggior parte causate dal maremoto.
Questa notte, alle 3,44, in mare aperto, equidistante tra America del Sud, Sud-Africa e Antartide, gli strumenti hanno registrato una scossa tellurica di magnitudo 6.8 ad una profondità di 10 chilometri senza causare, al momento, danni.
Ieri mattina, invece, una scossa di magnitudo 6.9 è stata registrata ad una profondità di 7 chilometri, dinanzi le coste californiane, anch’essa senza apparenti danni.