Perignano (Pisa), 1 aprile – Mi fanno vergognare di chiamarmi italiano. Come me, si vergogna certamente mio padre che, a 16 anni ha versato il suo sangue sul Piave, e come lui milioni di abitanti di quella che una volta si chiamava Italia.
Dopo aver subito un’apparente pacifica occupazione, con la complicità di chi altrimenti non avrebbe supporto per stare seduto in Parlamento alle spalle dei contribuenti, stiamo tagliando ogni nostra radice per difendere quella di coloro che sono venuti da “ospiti” (verso i quali – comunque – per chi si integra e lavora nutriamo il massimo rispetto) per diventare poi padroni.
A legiferare, gente che non ha mai lavorato e che ha paura di non essere rieletta. Stabiliscono, con la complicità di uno pseudo parlamento europeo, le leggi su casa nostra ma se ne fregano di noi anche se contribuiamo al loro ingrassamento, tanto è vero che da oltre 3 anni abbiamo due soldati italiani sequestrati in India, ma non interessa a nessuno.
Giorno per giorno, per timore di ‘infastidire’ i nostri ‘ospiti’, stiamo abolendo ogni nostro rapporto con la nostra storia, la nostra cultura. Noi parliamo ed applichiamo la democrazia, loro ci stanno schiavizzando.
Così, dopo aver abolito i ricordi dei nostri Natali, (attenzione, non le vacanze perchè quelle vengono accettate da tutti, senza che nessuno si offenda) siamo arrivati a Pasqua. Era tradizione italiana la benedizione delle case e degli Istituti pubblici, anche gli asili e le scuole.
A Perignano, in provincia di Pisa, la dirigente scolastica richiamandosi a circolari varie, ha rifiutato a don Armando Zappolini la benedizione delle aule della scuola elementare, sollevando le proteste dei cittadini che si sono visti troncare anche questa consuetudine, al grido di ‘vergogna’ all’indirizzo della dirigente.
Don Armando è parroco del posto da 32 anni. Il parroco è noto per le sue simpatie pacifiste, considerato vicino alla sinistra politica, persona di idee molto aperte e liberali tanto da preparare gli immigrati di qualsiasi religione per far ottenere loro la cittadinanza italiana, con una scuola interreligiosa per cui non certo crociato, alla fine è riuscito a mediare ed ottenere un minimo di rispetto per le tradizioni di un popolo.
Anzichè uscire dalla aule gli ‘ospiti’ non cattolici, come ormai si fa per tutte le altre cose in Italia, sono usciti i cristiani, radunandosi in due turni nell’ ‘aula magna’ e finalmente ricevere questa benedetta benedizione pasquale!