Il calendario è di notevole interesse artistico e storico tanto da avere una tiratura di 1.200.000 copie, di cui 8.000 in lingue straniere (inglese, francese, spagnolo e tedesco).
Ciò, ovviamente è indice sia dell’affetto e della vicinanza di cui gode la Benemerita, sia della profondità di significato dei suoi contenuti, che ne fanno un oggetto apprezzato, ambito e presente tanto nelle abitazioni quanto nei luoghi di lavoro, quasi a testimonianza del fatto che “in ogni famiglia c’è un Carabiniere”.
Nato nel 1928, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949, la pubblicazione del Calendario venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, delle vicende dell’Arma e, attraverso di essa, della Storia d’Italia.
Le tavole artistiche dell’edizione 2016 del Calendario Storico, ideate e realizzate sotto la direzione artistica di Silvia di Paolo, e l’Agenda sono state presentate al pubblico da Massimo Giletti il quale, ha detto di aver superato la crisi del settimo anno, essendo questa l’ottava volta che presenta il Calendario.
Sul palco, relatori di eccellenza: Mario Calabresi, Aldo Cazzullo, Philippe Louis Daverio e Ferruccio De Bortoli.
La presentazione ha avuto inizio con il saluto del Generale Del Sette alle Autorità militari e civili presenti, cui ha fatto seguito un breve excursus sul Calendario Storico e sull’Agenda.
Il Comandante Generale ha in particolare sottolineato come l’annuale presentazione abbia “ormai raggiunto il fascino e la valenza di una tradizione… giunta alla 71^ edizione”. Ha poi evidenziato come nell’anno del Centenario della prima guerra mondiale e nel settantennale della liberazione, si sia “voluto rendere omaggio all’Arma e all’arte pittorica, inserendo in alcuni capolavori di grandi pittori italiani ed europei immagini di Carabinieri che risaltano nella bellezza e nella originalità di tali opere” grazie “alla tecnica sopraffina di pittura digitale di Silvia Di Paolo”. Ha poi sottolineato come il percorso celebrativo delle due importanti ricorrenze storiche sia proseguito ”in maniera più esplicita e approfondita con le immagini e i testi“ dell’Agenda.
Successivamente è stato proiettato un video di presentazione del Calendario, al termine del quale Giletti ha coinvolto De Bortoli e Daverio, che hanno fornito il loro prezioso contributo con riflessioni sul rapporto tra i Carabinieri e l’arte. Il Daverio ha poi commentato le tavole che compongono l’opera.
Si è dunque passati all’Agenda con la proiezione di un filmato che ne ha mostrato e spiegato i testi e le immagini. Il presentatore ha quindi introdotto gli interventi di Calabresi, che si è soffermato sulle vicende che hanno visto coinvolti i reparti dell’Arma nella 1^ Guerra Mondiale, e Cazzullo che ha invece intrattenuto la platea sul tema della Resistenza, con particolare riferimento al ruolo svolto dai Carabinieri.
Ha preso poi la parola il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, che ha sottolineato la valenza del calendario “che attraverso il linguaggio pittorico esalta i valori professionali ed etico – morali che fanno del Carabiniere un sicuro punto di riferimento”. Ha ribadito “lo straordinario e indispensabile contributo” fornito dall’Arma, “parte integrante dello strumento militare” per la sicurezza dell’Italia, sia in Patria che all’estero.
La presentazione si è quindi avviata alla conclusione con l’invito a prendere la parola rivolto dal Comandante Generale al Ministro della Difesa Sen. Pinotti.
Il Ministro ha lodato lo sforzo intellettuale prodotto per la realizzazione del Calendario e dell’Agenda, enfatizzando “che c’è tanto pensiero dietro” a queste opere. Ha quindi sottolineato l’orgoglio dell’Arma di essere Forza Armata, peculiarità vincente italiana, “patrimonio da salvaguardare con grande attenzione”, collegandolo al ruolo che i Carabinieri, in Italia e all’estero, svolgono per la sicurezza, bene imprescindibile per lo sviluppo anche economico del Paese. Ha poi ringraziato il Comandante Generale per aver “assistito a una importante operazione culturale… momento emozionante e commovente”, sottolineando la necessità di questo genere di iniziative per avvicinare i giovani alla storia della Nazione. Ha poi concluso dicendo che solo ai Carabinieri poteva venire una così brillante idea del giusto inserimento del militare dell’Arma in quel contesto rappresentato nelle opere d’arte.
Il filo conduttore che lega i mesi dell’anno è costituito dal tema “Il Carabiniere e le Arti”, cogliendo l’occasione dalla decorazione della Bandiera dell’Arma dei Carabinieri con la Medaglia d’Oro ai Benemeriti della Cultura e dell’Arte, per la meritoria opera svolta a salvaguardia del Patrimonio Culturale Italiano e internazionale”.
Il filo conduttore che lega i mesi dell’anno è costituito dal tema “Il Carabiniere e le Arti”, cogliendo la decorazione della Bandiera dell’Arma dei Carabinieri con la Medaglia d’Oro ai Benemeriti della Cultura e dell’Arte, per la meritoria opera svolta a salvaguardia del Patrimonio Culturale Italiano e internazionale”.
Il Calendario 2016 presenta, in copertina, “l’emblematico segno distintivo dei Carabinieri – la fiamma – si staglia tra le volute geometriche e nitide d’ispirazione futurista, segno della solidità istituzionale nel tempo, riprese da un’opera di Giacomo Balla, nei colori che contraddistinguono la Bandiera italiana – il verde, il bianco e il rosso – l’Arma dei Carabinieri – il blu e ancora il rosso – l’azzurro del vessillo europeo e il celeste dell’ONU”.
L’Agenda 2016 vuole rinverdire le vicende dell’Arma nel primo conflitto mondiale e nella guerra di Liberazione nell’anno in cui se ne celebrano il centenario e il settantennale.
I testi elaborati, recepiti in due diverse monografie, sono arricchiti dal brillante e originale contributo introduttivo di Mario Calabresi, per il primo conflitto mondiale, e di Aldo Cazzullo per la guerra di Liberazione e la Resistenza.
Nella 1^ guerra mondiale, l’Arma ha contato 1423 Carabinieri caduti e oltre cinquemila feriti.
Nella prefazione alla monografia dedicata alla Resistenza e alla Guerra di Liberazione, Aldo Cazzullo ha voluto emblematicamente ricordare due episodi che hanno avuto come protagonisti militari dell’Arma. Il primo, più noto, è quello del Vice Brigadiere Salvo D’Acquisto che, con un gesto nobilissimo, si fa uccidere a 22 anni per evitare la rappresaglia dopo un attentato che non ha commesso.
Il secondo, meno conosciuto, ma ugualmente straordinariamente generoso, narra la vicenda dei Carabinieri di Fiesole, Fulvio Sbarretti, Alberto La Rocca e Vittorio Marandola che, al grido di viva l’Italia, il 12 agosto 1944 , caddero sotto i colpi nazisti per salvare la vita di dieci ostaggi di quella comunità a loro affidata.
Eroismo vero e puro, che fa riflettere su tante medaglie al “valore” concesse dalla Repubblica…
L’Agenda poi riporta ciò che non viene citato nei libri di storia, il grande contributo dato alla Resistenza dai Carabinieri, in difesa della popolazione.
Non si parla del Generale Filippo Caruso, che dopo aver organizzato la resistenza romana con la cosiddetta ‘Banda Caruso’, arrestato, mastica ed ingoia un elenco per non farlo trovare dalle SS ne fa alcun nome nonostante le sevizie a cui è stato sottoposto.
Non si parla del Brigadiere Angelo Joppi nonostante i denti strappati con tenaglie da meccanico, mano fracassata, ginocchio rotto, timpano perforato.
Non si parla degli oltre 2000 Carabinieri disarmati e deportati dai nazisti in campi di internamento militare in Austria, Germania e Polonia e neanche considerati prigionieri di guerra (ben 600 morirono prigionieri), per il timore di incontrare la resistenza armata dei Carabinieri in difesa delle popolazioni loro affidate prima del rastrellamento che avrebbero compiuto dopo nove giorni.
Ma la resistenza c’è stata in tutta Italia tanto che, il tributo di sangue dei Carabinieri, fu di 2735 morti e 6521 feriti…
L’Agenda si completa poi con una parte introduttiva nella quale sono tra l’altro riportate:
alcune date importanti della storia dell’Arma, e succintamente descritti gli eventi ad esse correlati;
l’elenco nominativo dei decorati dell’Arma, in particolare delle 121 Medaglie d’Oro al Valor Militare di cui 96 alla memoria, 142 Medaglie d’Oro al Valor Civile di cui di cui 69 alla memoria, 14 Medaglie d’Oro al Valore dell’Arma, di cui 4 alla memoria e 20 Croci d’Onore alle vittime di atti di terrorismo e di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all’estero di cui 16 alla memoria.
All’inizio di ogni mese sono riportati i fatti e le curiosità avvenuti nello stesso periodo, cento anni prima.
Infine le tradizionali pagine di diario.