Circonfucense, la strada killer!
Approfondimento sulla pericolosa strada marsicana che ogni anno chiede un sanguinoso tributo agli abitanti della zona.
Avezzano (AQ) – Il fatto che in Abruzzo, e più precisamente nella Marsica, sia esistito un lago enorme (addirittura il terzo in grandezza sul territorio italiano!) è cosa sconosciuta ai più. Il Lago del Fucino, infatti, dopo un tentativo di prosciugamento fallito da parte degli antichi romani, divenne una zona malsana e paludosa; furono quindi i principi Torlonia, a cavallo del 1800, a completare l’opera di rimozione delle acquee e di bonifica delle terre. L’azione dei Torlonia fu resa possibile con l’utilizzo di numerosi canali di scolo, che tutt’ora rendono il territorio del Fucino una zona agricola largamente coltivata, e di una grande serie di tunnel sotterranei,che modificarono in modo decisivo la morfologia della Marsica stessa (causando probabilmente, va aggiunto, il distruttivo terremoto di Avezzano del 1915, anche se qui siamo nel campo delle supposizioni, ndr).
Col tempo, un territorio prevalentemente paludoso è andato diventando quindi il cuore pulsante delle attività commerciali della provincia aquilana, rivendicando un posto di rilievo nelle gerarchie economiche della regione. Al centro del Fucino è sorto il complesso della Telespazio, zona di ricerca e coordinamento satellitare che da occupazione a centinai di tecnici del posto, mentre tutt’intorno aziende agricole di ogni tipo nascono e crescono come funghi. Lungo gli stessi canali di scolo del lago, poi, è stata costruita la Circonfucense, una rete di strade che offre una via di collegamento rapidissima tra i paesi del posto; questa, infatti, collega i borghi e le cittadine tagliando l’interno di quello che una volta era il bacino del lago, mentre le strade provinciali spesso richiedono il doppio dei chilometri ,girando intorno allo stesso perimetro. Messe così le cose, parrebbe elementare che per viaggiare tra i paesi dell’entroterra marsicano le strade più convenienti da fare sono quelle della Circonfucense, decisamente più corte e lineari rispetto alle provinciali della zona. E allora, perché quelle strade sono quasi sempre vuote?
Tutta una serie di fattori spinge i marsicani ad evitare la Circonfucense, ed il motivo principale, che rende dubbiose anche le persone più incoscienti della zona, è la pericolosità della stessa. La Circonfucense passa infatti lungo i canali di scolo del lago, senza alcuna recinzione o guardrail laterale, ed ogni anno sono più che numerosi i casi di persone che muoiono affogate ,precipitando negli stessi. La pericolosità di queste strade, in effetti, è ancor più evidente se si considera che manca un sistema di illuminazione lungo le stesse, ed il fattore-sonno può diventare un elemento letale per chi, costretto dai turni di lavoro, affronta la strada in piena notte. Annunciata da anni, la messa in sicurezza del luogo viene puntualmente ritardata di volta in volta, e ad ogni una nuova vittima che affoga nei canali gelidi del Fucino si riapre una tanto sterile quanto inerme polemica sull’immobilismo degli enti locali.
Il fatto è che a rendere pericolosa la Circonfucense non sono solo l’assenza di guardrail e di impianti di illuminazione, ma anche la conformazione stessa del luogo. La zona del Fucino è una della più fredde in tutto il centro-Italia, con precipitazioni abbondanti e spesso nevose, che quindi portano a costante maltempo ed a gelate durissime nei mesi invernali; è pur vero che con un sistema di manutenzione costante anche il fattore maltempo sarebbe un killer meno letale di quello che è attualmente, ma comunque passare nei mesi più freddi in mezzo al Fucino non sarebbe mai l’equivalente di una gradevole scampagnata. Si potrebbe provare a chiudere un occhio verso l’immobilismo delle istituzioni locali se non ci fosse un ulteriore problema, quello dei cartelli: le indicazioni stradali sono sistemate in modo discontinuo, sicuramente insufficiente visti i continui bivi con strade secondarie, e perdersi seguendo i vari canali non è sicuramente una esperienza piacevole; in pieno 2013, infatti, si deve ancora sentir parlare di persone morte per congelamento nelle proprie macchine, rimaste senza benzina e senza copertura telefonica, perché perse per vie buie e desolate.
C’è ancora un motivo che rende pericolosissima la Circonfucense, e questo non è imputabile a nessuno che non siano gli utenti della stessa: l’elevata velocità. Proprio per la bassa percentuale di persone che la occupa, raramente la Circonfucense è sottoposta a controlli o posti di blocco da parte della polizia del luogo; la conseguenza di ciò è che le macchine sfrecciano su strette vie a doppio senso di circolazione e senza recinzioni laterali a velocità che anche su un’autostrada sarebbero folli. La percentuale di mortalità è dunque elevatissima per ogni singolo incidente, visto che stiamo parlando di una strada di campagna e l’animale di turno è sempre pronto a sbucare dal bordo della carreggiata ed a far perdere il controllo, come lo è il terriccio bagnato che i macchinari agricoli tendono a perdere nel loro tragitto.
Gestione sbagliata, incoscienza, condizioni territoriali estreme: questo mix di fattori terribili richiede urlante un piano di messa in sicurezza per la Circonfucense, che sarebbe necessario da anni come il pane per gli utenti della zona, eppure la risposta della Provincia, dopo anni di silenzio, non supera la sola risagomatura del 2013. E sulla Circonfucense, che altro non dovrebbe essere come una via di campagna come tante altre, si continua a sentire di incidenti e di gente che ha perso la strada.
Qualcuno l’ha persa per sempre.