Come avevamo già preannunciato sui botti di fine anno, la cronaca ci fornisce già i primi bollettini sulle spese attuali e future dei contribuenti.
Infatti, in due delle Regioni che certo non brillano per ricchezza, di fatto si continua a spendere i soldi per i fuochi dartificio vietati.
A Baiano, in provincia di Avellino, il quattordicenne M.A., era insieme al fratellino di 10 anni quando ha raccolto un botto trovato per strada.
Grazie alla non campagna dinformazione e sensibilizzazione anche nelle scuole, lo ha fatto esplodere davanti al portone di casa, situata nel centro storico della città. La deflagrazione è stata talmente violenta da sbalzare il bambino di 10 anni ad alcuni metri di distanza dal fratello che invece è rimasto ferito, mandando in frantumi la vetrina di un negozio. M.A., data la gravità delle ferite, veniva trasportato durgenza allospedale di Napoli, perdendo la mano sinistra.
A Pachino, in provincia di Siracusa, a causa dello scoppio di un petardo, a rimanere ferito alla mano destra è stato invece un tredicenne. Il minorenne è stato ricoverato nell’Ospedale di Noto, con una prognosi di 20 giorni.
Fortunatamente, nella lotta contro questa usanza, si registrano i primi successi delle Forze dellOrdine.
Allinterno di uno stabilimento illegale in provincia di Avellino, i Carabinieri di Montella, hanno sequestrato dieci quintali di fuochi, tra cui 100 kg di botti “Made in China”, mentre la Guardia di Finanza a Catania ha sequestrato circa 50.000 giochi illegali pronti per essere venduti.
A Molochio, nel Reggino, in un deposito illegale sono stati sequestrati oltre 106 chili di materiale classificato pericoloso e 32 chili di materiale non classificato.
I Carabinieri di Verona hanno sequestrato una santabarbara di oltre cinque quintali e mezzo di fuochi pirotecnici illegali per un valore di circa 30.000 euro. Nel corso di altra perquisizione, sono stati sottratti al mercato altri tre quintali di fuochi pirotecnici proibiti. “Si tratta – sottolineano i carabinieri – del più grande sequestro di questo tipo mai avvenuto in Veneto. Roba da far impallidire i napoletani”.
Speriamo di non dover aggiornare queste statistiche.
Ma il nostro invito al Parlamento ad intervenire con un Decreto, è stato ignorato dai nostri legislatori.
Peccato.
Hanno perso una buona occasione per fare qualcosa di utile per la salute delle vittime e le tasche degli italiani!