L’ avvenimento è certamente di quelli che mettono paura, che terrorizzano, certamente, ma non le due signore, che sembra che ne parlino apparentemente con lepidezza. Per chi lo vive, il terremoto è cosa diversa, perché… senti il pavimento che ti trema sotto i piedi e tutt’intorno. Niente è fermo; ti gira la testa e perdi il senso della realtà, e questo nel migliore dei casi; del peggiore, è meglio non discuterne….
Però, il giornale stimola al commento (e questo è tra le sue funzioni principali, assieme all’informazione) e una delle anziane signore mormora sottovoce “….quando avranno scoperto come prevedere il terremoto, l’umanità vivrà più tranquilla…..” Beh, che dire? Due sono le realtà che emergono da questa spigolatura colta per caso. La prima, è una questione di ordine scientifico e di informazione, in quanto il terremoto non può essere previsto in alcun modo né oggi, né domani, forse lo sarà dopodomani. Ai piani alti della più importante scienza, invece, si auspica che l’uomo trovi il modo per riuscire a calcolare, a livello matematico, i punti di attacco e gli effetti dell’espansione dell’universo causata dal famoso “Big Bang”, che diede origine al nostro universo, ad una distanza di tempo di molti miliardi di anni luce dal suo evento.
Sullo stesso difficile tema, invece, è stato appurato che è stato registrato il rumore del Big Bang ed è stato scoperto che lo spazio si espande ed è curvo e che il tempo è una grandezza relativa, e tutto ciò non è poco. No, non è poco! Quindi, mettiamoci ora l’anima in pace e attendiamo il giorno in cui i terremoti potranno essere previsti a differenza delle eruzioni vulcaniche. Sta di fatto che in una zona critica come quella di Gubbio e del Matese, come di altre ancora, è naturale aspettarsi una continua fibrillazione sismica; il problema, come sempre, è di abituarsi a questa condizione, in verità allucinante!