L’Ufficiale Generale, 57enne palermitano, è figlio di un Appuntato dei Carabinieri. Ha frequentato l’Accademia Militare di Modena e della Scuola di Applicazione Carabinieri di Roma.
Laureato in “Giurisprudenza” e in “Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna”, ha conseguito altresì il “Master in Scienze Strategiche”, ha frequentato il Corso di “Consigliere Giuridico nelle Forze Armate”, il “Master in Studi Internazionali Strategico Militari” nonché il Corso di “Istituto Superiore Stato Maggiore Interforze” presso l’Istituto Alti Studi per la Difesa. Ha comandato la Sezione Anticrimine (R.O.S.) di Cagliari per poi assumere il comando della Compagnia di Torino Oltre Dora.
Dal 1997 al 2001 ha comandato il Nucleo Operativo del Comando Provinciale di Napoli, dirigendo importanti azioni investigative quali la disarticolazione del clan Giuliano; l’operazione Sirena a Barra; contro i clan Lago e Marfella; l’arresto di Bruno Rossi ‘o corvo; contro Alleanza di Secondigliano; contro il clan Sacco-Bocchetti con arresto del super latitante Gennaro Sacco; nei Quartieri Spagnoli contro il clan Misso e Tolomelli-Vastarella; contro il clan Contini (arresto in Spagna del reggente Antonio Cristiano, tra i protagonisti della faida Contini/Mazzarella); nel settore delle indagini patrimoniali ha inferto durissimi colpi ai clan Polverino e Nuvoletta. Ritornato a Torino prima come comandante Territoriale e poi Provinciale dal 2003 ale 2011, si è occupato delle Olimpiadi nel 2006, l’Ostensione della Sindone e le manifestazioni, con forti momenti di tensione, contro l’Alta Velocità. Ha poi avviato e coordinato l’inchiesta “Minotauro” che, dopo aver documentato per la prima volta la presenza e l’operosità delle mafie meridionali in Piemonte, ha portato all’arresto di 142 arresti e alla condanna, in giudicato, di oltre cento appartenenti alla ‘ndrangheta calabrese.
Dal 2011 al 2014 ha maturato l’esperienza professionale presso il Comando Generale dell’Arma quale Capo Ufficio Personale Brigadieri, Appuntati e Carabinieri e poi Capo Ufficio del Capo di Stato Maggiore.
Dal 22 settembre 2014 al 6 settembre, è ritornato a Napoli quale Comandante Provinciale, dando un forte impulso alle indagini per contrastare i clan di camorra e il narcotraffico conseguendo importanti risultati con la cattura di trenta latitanti di altissimo profilo criminale.
Il momento più drammatico del suo incarico napoletano è stato l’omicidio di Anatolij Korov, l’uomo che il 29 agosto del 2015, durante una rapina ad un supermercato di Castello di Cisterna, nel Napoletano, fu ucciso mentre difendeva una cassiera dai malviventi. “Un eroe civile – come lo definisce il Generale De Vita- morto per difendere i valori della legalità”, i cui autori vennero arrestati e per il quale, il 2 settembre, per primi, proponemmo un riconoscimento al Valore Civile
Il Generale De Vita è stato insignito delle seguenti onorificenze: Croce d’Oro per anzianità di Servizio Militare; Medaglia Mauriziana al Merito Militare di 10 Lustri; Medaglia d’oro al Merito di Lungo Comando; Medaglia NATO per servizio prestato in relazione alle operazioni nella ex-Jugoslavia; Commendatore di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
“attualità.it” formula al Generale Antonio De Vita, ed ai Suoi collaboratori tutti, i più fervidi auguri di buon lavoro e sempre maggiori successi che, si concretizzano, con la sicurezza per i cittadini della Capitale e Provincia.