E’ chiaro che nel contesto della diversificazione incidano molto taluni fattori di carattere etico, economico, culturale, generazionale, ambientale ed attitudinale.
A questo punto sorge spontanea la domanda: quale categoria dovrebbe ospitare l’insieme dei nostri amici e conoscenti coi quali esiste un rapporto di diuturna frequentazione e di interessi più o meno comuni ed omogenei ?
Per quanto mi riguarda personalmente, escluderei la prima, non essendo più un “giovincello”, e la terza, decisamente non congeniale alle anime candide degli sportivi, che frequento molto spesso, ed alla moltitudine di persone coerenti e responsabili oltre che speranzosi di vivere in una società civile, libera e democratica, per il proprio bene e per l’avvenire dei propri figli e nipoti, per chi ha la fortuna di averli.
Ergo, la stragrande maggioranza dovrebbe posizionarsi e bivaccare nella seconda, anche in considerazione dell’età media individuale per la verità un pochino (?) avanzata.
La scelta trae origine, oltre che dal buon senso comune, dalle discussioni quotidiane
concentrate quasi esclusivamente sul presente, senza mai alcun riferimento al futuro e man mano che passano i giorni e le settimane, si rafforza il convincimento che per costoro, l’attuale stagione della vita non consenta più divagazioni programmabili a medio e lungo termine.
Il fenomeno è alquanto diffuso, ma non mi pare il caso di drammatizzare perché mi sembra più fisiologico che patologico.
Se c’è un aspetto che crea qualche inquietudine è la pacata sensazione che alcuni di costoro sembra abbiano già trovato la “pace delle emozioni”, senza più stimoli di qualsivoglia natura. La conferma , un po’ triste e malinconica, è contenuta nella morale di certe espressioni romanesche alquanto colorite come: “Nun me ne frega più di gnente e di nessuno”; “Ho definitivamente chiuso con i viaggi e le vacanze chiassose e trasgressive”; “Vinca il centro-destra o vinca il centro-sinistra, a me non può fregarmene di meno”.
Ovviamente ci sono delle eccezioni che, peraltro, confermano la regola, alcune delle quali reali ed altre fittizie e prive di qualsiasi fondamento.
In particolare, taluni soggetti nonostante l’età ed i relativi acciacchi senili, si aspettano ancora cose buone ed interessanti dal futuro; altri, invece, bleffano pur sapendo di bleffare rappresentando situazioni personali artatamente contraffatte per il semplice ed effimero desiderio di apparire diversi e migliori degli altri.