Roma, 13 gennaio – La Corte Europea dei diritti umani si è pronunciata ieri sul ricorso presentato da un cittadino romeno, contro il suo licenziamento dopo che il suo datore di lavoro aveva scoperto che il ricorrente usava la messaggeria intestata all’azienda per corrispondere con la fidanzata ed il fratello, ciò contro le regole interne societarie. Secondo il ricorrente, il datore di lavoro aveva violato la sua privacy.
La Corte di Strasburgo ha invece decretato che i datori di lavoro possono controllare l’uso che i dipendenti fanno della mail aziendale e sono anche autorizzati a licenziarli in caso di utilizzo a fini personali, non violando il diritto alla privacy quando controlla le sue comunicazioni sugli account aziendali e pertanto il licenziamento è giustificato se questa utilizzata a fini privati, convalidando quanto deciso dalla giustizia romena.
In particolare, i Giudici di Strasburgo hanno chiarito che “non è irragionevole che un datore di lavoro voglia verificare che i dipendenti portino a termine i propri incarichi durante l’orario di lavoro”. Inoltre, hanno osservato che l’accesso alla messaggeria Yahoo aziendale da parte del datore di lavoro è stato effettuato nella convinzione che contenesse solo comunicazioni professionali e che il contenuto delle comunicazioni private non è stato utilizzato dai tribunali per legittimare il licenziamento.