Roma, 2 giugno 2019 – Sotto il sole finalmente cocente della Capitale, lungo via dei Fori Imperiali, si è celebrata, come in tutta Italia, la festa del 73esimo anniversario della Proclamazione della Repubblica Italiana.
Sul palco delle Autorità, con il Capo della Polizia ed i Comandanti Generali militari allocati in periferia, come prevede il protocollo, il Capo dello Stato Sergio Mattarella, con a destra il Presidente del Senato, la Senatrice Maria Elisabetta Alberti Casellati, e alla sinistra (in linea con il suo pensiero!) il Presidente della Camera, Roberto Fico che, prima di salire sul palco, si è concesso al pubblico con self (ma da non criticare fatto da lui (!), visto che è più che normale per un uomo pubblico) e poi, diventando ipercattolico e fervente sostenitore di Bergoglio, aveva dichiarato “”Questa Festa va dedicata a tutti gli italiani, ai migranti che si trovano nel nostro territorio, ai più deboli, ai rom, ai sinti. Questa è la forza della nostra Repubblica: non fare differenze di sesso, razza o religione, perchè sotto questo angolo di cielo che si chiama Italia, sventola per tutti la stessa bandiera”, scatenando la normale reazione dell’ “alleato di governo” grazie al quale occupa la terza poltrona dello stato, Matteo Salvini, Ministro dell’Interno che ribatte con lo smartphone, mentre era in tribuna anche impegnato a fotografare alcuni Reparti, con il tweet “Io dedico la Festa della Repubblica all’Italia e agli Italiani” (vds. foto 8835)
Inizia la sfilata e… forse è il caso di chiedere l’intervento del Questore della Camera, per accertare se quella particolare poltrona provoca qualche problema di artrosi alle spalle in quanto, ancora una volta, mentre i Reparti venivano applauditi al loro passaggio, il Presidente della Camera solo raramente riusciva ad accennare ad un applauso. Certo, anche il Presidente Mattarella nella sua giusta compostezza, non si è sbracciato come invece hanno fatto gli altri componenti del Governo, a cominciare dall’entusiasta Di Maio per concludere con Salvini.
Finite in bolla di sapone, le solite illazioni sulla composizione dei reparti impiegati alla sfilata, ancora una volta con inutili allarmismi che ci dovrebbero insegnare a parlare, come si usa dire in altri luoghi, con documenti alla mano e questo grazie alle indicazioni del Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta.
Dopo la sfilata e l’allontanamento del Capo dello Stato, scortato dai Corazzieri, le dichiarazioni alla stampa dei due Vicepresidenti del Consiglio, Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
Salvini: . “Questa è la Festa degli italiani, non dei rom e degli immigrati. Nei campi rom di legalità ce n’è poca, quindi preferisco festeggiare i nostri militari. Qua c’e’ gente che rischia la vita per difendere l’Italia e sentire un presidente della Camera che dice che è la festa dei migranti e dei rom fa girare le scatole ed è un torto anche per chi ha sfilato“.
Di Maio invece dichiara: “Oggi è la festa di tutti gli italiani, soprattutto di quelli che hanno perso la pazienza, che aspettano risposte, che non ne possono più di parole ma che si aspettano fatti concreti! Una festa che ci deve unire tutti. Invece anche il 2 giugno si è trovato il modo di fare polemica, per di più davanti ai nostri soldati. Io e Roberto – puntualizza – su queste questioni siamo molto diversi.“
Ma si registra, e ci piace pubblicarlo proprio per l’obiettività “Non bisogna essere di destra o di sinistra per sentirsi Italiani”, anche l’intervento dell’Onorevole Massimiliano De Toma, del M5S, il quale scrive “Mi dispiace Presidente, questa volta non condivido Le sue affermazioni, anzi una parte si, bastava fermarsi ad “oggi è la festa di tutti gli italiani”.
Ero alla sfilata per onorare le persone come mio nonno che ha combattuto in Marina per un proprio ideale, l’ITALIA, la stessa Italia che io cerco ogni giorno di difendere stando in Parlamento, per gli italiani come mio figlio che oggi era accanto a me.
Non bisogna essere di destra o di sinistra per sentirsi Italiani, l’importante è COME si è italiani dentro e poi verso gli altri, vedere sfilare le varie Forze armate insieme alla società civile, i Sindaci o le Regioni, i volontari o i pompieri, questa è l’Italia che vuole andare Avanti…
Gli Italiani per me sono quelli che ONORANO questa Nazione, sono quelli che rispettano gli altri o quelli che aiutano gli altri anche per essere aiutati.
Caro Presidente Fico, porterò sempre rispetto per le Istituzioni ma oggi fermandosi agli “Italiani” sarebbe stato meglio perché sono stanco di fare un distinguo su razze, fedi o di genere e sono stanco delle varie strumentalizzazioni.
Un Italiano, è come dimostra di esserlo.
Sempre con rispetto, buona festa della Repubblica Signor Presidente.”