I Carabinieri del Gruppo di Roma hanno celebrato la Santa Patrona, “Virgo Fidelis”

Roma, 23 novembre – Il comandante del Gruppo Carabinieri di Roma, ha festeggiato con  tutti i suoi uomini,   la “Virgo Fidelis”.

Il 21 novembre, l’Arma dei Carabinieri celebra la sua Santa Patrona, con l’appellativo di “Virgo Fidelis”,  termine scelto nel 1949 dall’allora Ordinario Militare, Arcivescovo  Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone in relazione al motto araldico dell’Arma (Nei secoli fedele) e fissato in quel giorno dal   papa Pio XII in quanto  coincidente con la presentazione al Tempio della Beata Vergine  Maria.

In tale giorno, ricorre anche l’epica battaglia di Culqualber, Africa Orientale, dell’anno 1941, nella quale quasi tutti i Carabinieri Reali della 1^ e 2^ Compagnia nonché una Compagnia di Zaptié (era il nome con cui venivano indicati i membri dell’Arma dei Carabinieri reclutati tra le popolazioni indigene di Libia, Eritrea e Somalia) che componevano il I° Gruppo Carabinieri Mobilitato, dopo aver mantenuto per circa 3 mesi quel caposaldo, ormai privi di rinforzi,  vettovagliamento e munizionamento, furono  massacrati dalle soverchianti forze nemiche inglesi che li attaccavano con aerei, artiglieria e mezzi corazzati.  Per il valore di quegli Eroi, all’Arma dei Carabinieri venne concessa la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Ieri, il Colonnello Canio Giuseppe La Gala comandante del Gruppo Carabinieri di Roma, collaborato dal Capitano Salvatore Leone, comandante della Compagnia Speciale, ha predisposto un seminario presieduto  dal Comandante Provinciale dei Carabinieri di Roma, Colonnello Salvatore Luongo a tutti i Comandanti di Compagnia, Nucleo Operativo, di Stazione e Nucleo Comando della Capitale.

Al termine del briefing,  è stato rapidamente allestito un altare ed il Cappellano Militare  della Legione Carabinieri Lazio, Mons. Gabriele Castelli, ha officiato la S. Messa, seguita con grande partecipazione da tutti i presenti, fra cui la vedova dell’Appuntato Salvatore Dessì deceduto lo scorso mese, signora Rita, ed il Presidente della Sezione del Lazio dell’Associazione Nastro Verde decorati di Medaglia d’Oro Mauriziana. Il Cappellano, come di sua consuetudine usando un linguaggio comune, ha ricordato i militari dell’Arma deceduti nel corso dell’anno ed ha incentrato l’omelia riflettendo  sulla fede di Maria. Ha poi  comunicato  ai presenti, tutti conosciuti personalmente, che questa era la sua ultima celebrazione in servizio, venendo collocato in congedo per limiti di età il prossimo anno.

Il Luogotenente in congedo Salvatore Veltri ha letto la “Preghiera del Carabiniere”, invocazione indirizzata alla “Virgo Fidelis” e scritta dall’Arcivescovo  Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone.

Dopo la Preghiera, i militari hanno intonato l’ “Inno alla Virgo Fidelis”, con la quale viene invocata la Madre di Dio, di vigilare ed intercedere presso Gesù, affinchè protegga i Suoi figli Carabinieri.

Al termine della funzione religiosa, il Colonnello La Gala, che per il quarto anno ha voluto vivere questo momento di fede con i Suoi uomini, ringraziando il Cappellano e  ricordando i caduti, ha rivolto parole di incoraggiamento alla vedova Dessì. Poi, affidandola alla “Virgo Fidelis”,  ha invitato i presenti a pregare  per la figlia di un militare dell’Arma, di 5 anni, ricoverata perché che era caduta  riportando un pericoloso trauma cranico. Proprio per meglio aiutare a comprendere eventi altrimenti non giustificabili all’occhio umano, ha ricordato il racconto di Santo Padre Pio sul tombolo. Una piccola stava vicino la nonna che ricamava al tombolo. Stanca di essere, a suo parere, ignorata, chiese alla nonna di smettere di cucire e tagliare il filo, per una cosa che dal suo punto di vista, era solo un groviglio di fili e nodi. La nonna, rigirando il tombolo, fece vedere alla piccola che ciò che per lei era un groviglio inutile di nodi, vista dalla parte giusta, era in realtà un’opera d’arte. Così, ciò che ai nostri occhi appare una afflizione, agli occhi di Dio è un disegno perfetto offrendo, anche il Colonnello La Gala, uno spunto di riflessione ed integrazione alle parole di Don Gabriele.

Infine, il pranzo sociale ha concluso la cerimonia.

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