Conosciute e apprezzate in tutto il mondo, eleganti nelle forme e caratterizzate dalla accesa policromia decorativa dello splendido alternarsi del verde, del giallo e del blu, le ceramiche di Grottaglie hanno rappresentato e costituiscono ancora un aspetto trainante della vita e dell’economia locale. Realizzate ancora nelle decine di laboratori artigiani della città, la maggior parte dei quali si trovano nel cosiddetto “Quartiere delle Ceramiche”, sono create in luoghi dove si respira un’atmosfera arcaica, primordiale, laboriosa e serena, scandita dal ritmo delle tecniche di lavorazione di sempre, e dove l’unico suono è costituito dal sapiente movimento delle mani dell’artista in simbiosi con quello prodotto dal tornio nel suo caratteristico ruotare. Nel 1998 si tenne la prima edizione della rassegna “Il Carabiniere nella Ceramica Grottagliese”, grazie all’iniziativa del Sindaco di Grottaglie, Vincenzo Vinci, con l’entusiastica adesione di Orazio Del Monaco, artista raffinato e massimo esponente di quella nobile arte, che ben riuscì a coinvolgere tutto il mondo della ceramica.
Il Carabiniere ha visto così la mobilitazione di un’intera Città d’arte sullo specifico stimolante tema, quello di un Carabiniere non idealizzato secondo una astratta retorica interpretativa, non quello dei favolosi paradigmi risorgimentali, quanto invece il Milite presente sempre e comunque, l’insonne protettore dei borghi come delle città, colui che mentre tutti si divertono o riposano tranquilli, è vigile per la tutela attenta e operosa degli onesti.
Ad appena quattro mesi dalla sua prima edizione, si tenne altra analoga iniziativa a Castellaneta, sempre nella provincia Jonica, evidenziando così il successo della mostra.
Alla inaugurazione, promossa dal Sindaco, il benemerito Senatore Rocco Loreto (per la cronaca, proponente e relatore della Legge di riordino del 31 Marzo 2000, n. 78, che portò l’Arma a divenire Forza Armata autonoma), intervennero il Comandante Generale dell’Arma, Sergio Siracusa, unitamente al Vice Comandante Generale, Giorgio Cancellieri, e al Sottocapo di SM, Alfonso Venditti. Le belle realizzazioni artistiche, donate all’Arma, furono per alcuni anni molto opportunamente esposte nel Museo Storico di Piazza del Risorgimento, a Roma, per essere poi trasferite all’interno dei saloni di rappresentanza della storica Scuola Allievi, in via Carlo Alberto dalla Chiesa, con ovvia limitazione della loro visione al grande pubblico.
Sempre sul tema del Carabiniere, in un clima di alta coesione culturale ed artistica, l’anno successivo, proprio in Taranto, a cura del Circolo Culturale “L’Impronta”, si tenne una bellissima rassegna, questa volta pittorica, nella splendida cornice del Castello Aragonese, che sovrasta il famoso Ponte girevole, simbolo della Città, gentilmente concesso dall’Alto Comando della Marina Militare, nella persona dell’Ammiraglio di Squadra Benito Maggio.