Il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa ricordato, anche nella periferia, dal “Capitano Ultimo”
Presente, Rita dalla Chiesa, con la figlia ed il nipote.
Roma, 3 settembre 2021 – Il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, era un uomo concreto e schivo dalla scenografia.
Proprio per questo, il Prefetto di Palermo Carlo Alberto dalla Chiesa nella ricorrenza del 39° anno dal suo barbaro assassinio nel vile attentato mafioso unitamente alla moglie Emanuela Setti Carraro, sulla quale il Generale si era gettato per farle scudo, e l’Agente della Polizia di Stato di scorta Domenico Russo, è stato ricordato anche quest’anno, dal suo già collaboratore, lontano dai riflettori…
Ad organizzare la breve ma intensa cerimonia, il Colonnello – in congedo – Sergio De Caprio alias “Capitano Ultimo” nella Chiesa all’aperto nella Tenuta della Mistica, in via Tenuta della Mistica, estrema periferia della Capitale, creata per volere da De Caprio.
Di fronte al cancello d’ingresso, la Bandiera, issata, e due stele: una dell’Arma e l’altra, a ricordo dei Caduti nella Base Maestrale di Nassiriya il 12 novembre 2003. De Caprio prestava servizio al Tutela Ambiente, elemento di spicco del reparto comandato dal Generale Raffaele Vacca e dove faceva servizio il Tenente Alfonso Trincone, comandante della Sezione Inquinamento Sostanze Radioattive.
Nonostante l’ampio spazio, per osservare le norme anticovid, l’accesso è stato molto limitato nel numero delle presenze.
Ad avviare la breve cerimonia, “Ultimo”, che ha ricordato l’impegno del Generale dalla Chiesa, e le sue parole che riempivano il cuore dei “Suoi Carabinieri”.
Immortale la sua espressione “gli alamari cuciti sulla pelle”.
Proprio nell’esempio del Generale, la Tenuta della Mistica, tende all’inserimento di giovani privi di risorse, di inserimento di Rom, presenti con la loro bandiera, e rappresentanti di altre religioni, che insieme ai sacerdoti, hanno presenziato alla preghiera del Padre Nostro.
Al termine, su segnale di “Ultimo”, un trombettiere ha suonato “Il Silenzio” d’ordinanza, il comando militare che rende gli onori ai Caduti, a coloro che – come si dice in gergo militare – sono andati avanti…
Presente alla cerimonia, ancora una volta, Rita dalla Chiesa, accompagnata dalla figlia Giulia e dal nipote Lorenzo.
Fra i presenti alla semplice commemorazione, anche la Senatrice della Repubblica Isabella Rauti.
Sul posto, la rappresentanza dei Carabinieri in servizio, dell’Associazione Nazionale Carabinieri di i congedo, delle Crocerossine di cui Emanuela Setti Carraro faceva parte, nonché altre associazioni, personalità locali, e le collaboratrici Paola Vegliantei e Alessia Bambagiotti.
RICORDO PERSONALE – Una notte, comandavo il Nucleo Operativo di Compagnia (all’epoca non c’erano Ufficiali) verso le 02,30 mi convocò a Sicurpena il Gen. dalla Chiesa. Sul posto, trovai due Capitani ed un Comandante di Stazione. Lui era seduto dietro la sua scrivania. Di fronte erano seduti i due capitani. Io in piedi, di fronte a lui.
Mi fece vedere un foglio e chiese il mio parere. Fornii la mia interpretazione che dissentiva dal suo pensiero. Io confermavo la mia ipotesi e lui ribadiva la sua interpretazione.
Poiché lo contraddicevo, i due Ufficiali, a turno, mi riempivano di calci agli stinchi, per azzittirmi finchè il capitano suo stretto collaboratore, mi diede un calcio più forte, provocando la mia reazione rivolgendo lo sguardo verso di lui, alla mia sinistra.
Il Generale se ne accorse e guardò tutti. Io ribadii “Signor Generale, Lei mi ha convocato per conoscere il mio pensiero, quale esperto del territorio, non per confermare senza convinzione, la Sua interpretazione”.
Mi guardò, riflettette (nel frattempo non mi arrivò nessun calcio!) e disse: “Il Brigadiere ha ragione”, disponendo immediatamente una serie di immediati interventi sulla base di ciò che avevo suggerito, operazione a cui ovviamente partecipai anche io e che si concluse, dopo tre ore, positivamente.