Tematiche etico-sociali

IL ROTARY ED IL FONDO PER AMBIENTE ITALIANO INSIEME A TIVOLI PER LA VILLA GREGORIANA

 

Nella villa   una ristrutturazione grazie al contributo di 14 Club Rotary di Roma oltre a Tivoli e Guidonia Montecelio. Presente il Governatore Cecchini e la direttrice romana del FAI, Sofia Bosco.

 


(Nelle foto: Veduta panoramica della villa – Il governatore Cecchini con la direttrice Bosco, attorniati da presidenti dei Club)

È stata inaugurata presso Villa Gregoriana in Tivoli, l’aula didattica, ristrutturata grazie al contributo di ben 14 Club Rotary del Lazio e della Capitale. Erano presenti il Governatore del Rotary, Distretto Lazio e Sardegna, Alberto Cecchini accompagnato dalla coordinatrice dei progetti Anna De Gasperis, unitamente alla direttrice del FAI     di Roma Sofia Bosco Martinez de Aguilar, l’assistente del governatore dottor Vito De Pasquale,     ed i presidenti dei Club che sollecitamente hanno provveduto a dimostrare con la concretezza dei fatti l’alto senso morale che accomuna le due Associazioni : Diego Mazzonis di Palafrera che è stato l’ideatore del progetto, Enrico Bruschini, Carla Cecchetti, Fabrizio Lolli, Italo Melanesi, Alfredo Vitali, Maria Beatrice Medi, Corrado Cirinnà, Vittorio Cesaroni, Viviana Franca Paliotta, Angela Pria, Emanuele Lolli Lusignano, Maria Beatrice Medi ed Emilio Ammaturo. 

Il Parco sorse nel 1835, voluto da papa Gregorio XVI, dopo la rovinosa piena dell’Aniene del 1826 ed in questi giorni è in competizione tra 41 siti italiani ed internazionali per essere riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. 

Entrato nel solito dimenticatoio del patrimonio italiano, nel 2002 il Demanio la affidò al FAI che lo gestisce direttamente dopo un complesso progetto di restauro in cui sono stati spesi diversi milioni di euro grazie al contributo di Banca Unicredito, la Provincia di Roma insieme ad altre Società: Arpai, Esso Italiana, Confcommercio, Fondation Assistence e Comune di Tivoli.

I 14  Club Rotary hanno aderito con entusiasmo alla opportunità di finanziare il recupero della sala multifunzionale, opera dell’architetto Gae Aulenti, per ricavare l’opportuna ospitalità per i visitatori in due piccoli ambienti .

Innamorarsi di Villa Gregoriana è facile: è sufficiente  un breve giro nel parco fino alla  deviazione del corso dell’Aniene dove furono costruite due ardite gallerie da cui fuoriesce l’acqua per una grandiosa cascata che è la seconda in Italia in una natura di grande suggestione. Tra formazioni calcaree, grotte, anfratti sono  ben visibili i  resti archeologici della villa dei consoli Quinto Ninio Asta e Publio Manilio Volpisco già lì nell’867 dalla fondazione della città (corrispondente al 114 dell’era cristiana),   e di cui il poeta Stazio ci dà conferma nelle sue Sylvae.

Questa lussuosa villa era tanto spaziosa che si estendeva dall’attuale ingresso di Villa Gregoriana all’albergo Sirene, e per questo è in competizione con altri 41 siti per essere dichiarata sito Unisco e patrimonio dell’umanità (che oltremodo sarebbe il terzo per la città di Tivoli).  “L’evento – ha detto il governatore Cecchini prima che si scoprisse il drappo sulla targa a ricordo del contributo- testimonia la necessità della continua sinergia tra associazioni che si affiancano e si sostituiscono   allo Stato, grazie alla disponibilità degli associati, e l’alto senso civico, sociale, culturale che testimonia la finalità del Rotary come enunciato dal motto “Servire al di sopra di ogni interesse personale”, che indica come obiettivo principale   il servizio:  nella comunità, sul posto di lavoro e in tutto il mondo. Il Rotary per la prima volta ha voluto legare la propria attenzione e disponibilità in sinergia con il FAI, indicando una strada da poter percorrere con evidenti e reciproche opportunità”.

Da parte sua, la direttrice di Roma del FAI, Sofia Bosco, nel plaudire la opportunità dovuta all’amicizia con Diego Mazzonis di Palafrera ed eventuali disponibilità reciproche future , ha portato i saluti di Giulia Maria Mozzoni Crespi presidente ed ideatrice del FAI dal ’74, nato da una ispirazione di Elena Croce, figlia del filosofo Benedetto Croce.  

 
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