Quanti si ricorderanno di lui, non terrorista, nè attore, cantante o calciatore? Sono passati 71 anni dal Suo sacrificio ma Salvo D’Acquisto è ancora fra noi
Torre di Palidoro, 23 Settembre – Sono le ore 02,50. Parzialmente, nella mia vita professionale, ho vissuto due volte un simile episodio quindi non posso andare a dormire se prima non parlo del Servo di Dio Vicebrigadiere dei Carabinieri Reali Salvo D’Acquisto.
Salvo D’Acquisto nacque a Napoli il 15 ottobre 1920. Si arruolò nel Corpo dei Carabinieri Reali nel 1939 e, promosso Carabiniere nel 1940, dopo pochi mesi dall’inizio della seconda guerra mondiale, partì volontario per la Libia, ove venne ferito ad una gamba e contrasse la malaria. Rientrò in Patria nel settembre 1942 per frequentare la Scuola Allievi Sottufficiali Carabinieri di Firenze ed il 15 dicembre, promosso Vicebrigadiere, venne destinato alla stazione Carabinieri di Torrimpietra, zona rurale a circa 20 chilometri da Roma, lungo la Via Aurelia, oggi frazione del Comune di Fiumicino.
Dopo l’armistizio con gli americani dell’8 settembre 1943, un reparto di truppe tedesche dell’SS si accasermò in una vecchia caserma in uso alla Guardia di Finanza, in località Torre di Palidoro, territorio di competenza di Torrimpietra.
Il 22 settembre, mentre alcuni tedeschi ispezionavano delle casse di munizioni abbandonate, probabilmente per imperizia, fecero esplodere una bomba a mano che causò la morte di due soldati ed il ferimento di altri due.
Il comandante tedesco allora attribuì tali morti ad un’azione di guerriglia di partigiani, chiedendo l’intervento dei Carabinieri per le indagini minacciando che, in caso negativo, l’indomani in forza all’ordinanza del feldmaresciallo Kesseiring emessa pochi giorni prima, avrebbe proceduto alla fucilazione di 20 persone per rappresaglia.
Salvo D’Acquisto riferì al comandante tedesco dell’esito delle sue indagini e della casualità del fatto ma questi non accettò la spiegazione, disponendo la fucilazione dei 22 ostaggi.
Salvo D’Acquisto allora, guardando i prigionieri, disse al comandante tedesco che l’autore “dell’attentato” era lui ricevendo, per risposta, l’ordine di allontanarsi con altri due prigionieri. Il Vicebrigadiere allora ribadì che il colpevole era lui e pertanto, avendo identificato l’autore dell’attentato, i prigionieri avrebbero dovuto essere liberati e fucilato il solo autore dell’azione di guerriglia.
L’ufficiale tedesco, allora, pur certo dell’innocenza di Salvo D’Acquisto, ordinò la liberazione dei prigionieri e la fucilazione del Vicebrigadiere che riscattò, con la sua vita, quella delle 22 vittime designate.
Angelo Amadio , ferroviere ma che i tedeschi ritenevano fosse un Carabiniere, raccontò nella sua testimonianza resa nel 1957 che mentre correva, fece in tempo a sentire gridare il Vicebrigadiere Salvo D’Acquisto “Viva l’Italia” seguito subito dopo dalla scarica di un’arma automatica che eseguiva l’esecuzione. Giratosi, vide un soldato tedesco che esplodeva un ulteriore colpo contro quel corpo ormai già riverso per terra. Vide i soldati ricoprire il Carabiniere con il terriccio, spostandolo con i piedi. Il giorno successivo, le stesse SS parlando di Salvo D’Acquisto, dissero “Il vostro Brigadiere è morto da eroe. Impassibile anche di fronte alla morte.”
Questa la motivazione della concessione della Medaglia d’Oro al Valor MiIitare alla memoria: |
«Esempio luminoso d’altruismo, spinto fino alla suprema rinuncia della vita, sul luogo stesso del supplizio, dove, per barbara rappresaglia, era stato condotto dalle orde naziste insieme a 22 ostaggi civili del territorio della sua stazione, pure essi innocenti, non esitava a dichiararsi unico responsabile di un presunto attentato contro le forze armate tedesche. Affrontava così — da solo — impavido la morte, imponendosi al rispetto dei suoi stessi carnefici e scrivendo una nuova pagina indelebile di purissimo eroismo nella storia gloriosa dell’Arma.» — Torre di Palidoro (Roma), 23 settembre 1943 |
Chi sa quanti ricorderanno il sacrificio di Salvo D’Acquisto, quanti addetti alla formazione dei giovani, ne parleranno con i loro ragazzi…
Ma forse no, non è il caso. Non ha partecipato alle manifestazioni violente di piazza, non ha preso parte ad un reality, nè è mai stato in uno stadio… perchè allora parlarne?
O forse ancora: ma loro, che accampano solo diritti, lo conoscono?