L’INCUBO RIFIUTI ARRIVA ANCHE AROMA

Offuscata in questi mesi dalla questione sanità, la Regione Lazio ora, si trova inevitabilmente costretta a dare una svolta al problema della gestione dei rifiuti.

Si doveva attendere l’ultimatum del sindaco di Colleferro e il tracollo della discarica di Colle Fagiolara per convocare d’urgenza il tavolo delle trattative, che come ha reso noto Michele Civita, assessore alle Politiche del territorio  alla Tutela Ambientale della Provincia di Roma, previsto per lunedì 13 ottobre presso gli uffici della Regione.

L’out out è arrivato nei giorni scorsi dal sindaco di Colleferro Mario Cacciotti durante una conferenza su Roma Capitale a Palazzo Valentini: “Un mese, massimo un mese e mezzo e nella discarica di Colle Fagiolara non ci sarà più posto – ha detto senza mezzi termini il primo cittadino -.

Se non si trova subito una soluzione sarò costretto a bloccare l’arrivo dei rifiuti per 34 Comuni del Lazio”. E come di solito accade in queste situazioni non poteva non presentarsi un botta e risposta sulle responsabilità e sulla gestione del sito di smaltimento dei rifiuti. Il sindaco di Colleferro ha puntato il dito contro l’inerzia del presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti e il presidente

della Regione Lazio Piero Marrazzo:

“Ho inviato a Zingaretti e Marrazzo lettere in cui esponevo il problema senza ricevere mai risposte”, ha dichiarato Cacciotti. “Capisco la situazione difficile che il sindaco di Colleferro si trova ad affrontare – risponde invece l’assessore Civita – ma sono sicuro che egli sia a conoscenza dell’estraneità dell’amministrazione provinciale sulla vicenda di Colle Fagiolara, sulla quale non abbiamo alcuna competenza”.

A margine della conferenza il sindaco ha chiesto inoltre “la realizzazione di un impianto per Cdr, cioè del combustibile derivato dai rifiuti differenziati, anche se – ha precisato – a Colleferro al momento sono già in uso due termovalorizzatori ben funzionanti, ma che bruciano solo rifiuti prevalentemente non laziali”.

L’ultimo Piano regionale dei rifiuti aveva previsto per questo sito un ampliamento di circa un milione e mezzo di metri cubi, procrastinandone ancora una volta la chiusura, ma ciò evidentemente non è stato sufficiente per impedire il riaffiorare di un nuovo stato d’emergenza.

La “minaccia di chiusura” della discarica di Colle Fagiolara, la terza più ampia della Regione, ha portato di nuovo in cima all’agenda delle istituzioni il problema dello smaltimento dei rifiuti, che per molti comuni rischia di diventare un dramma sociale.

Ma quanto ancora riuscirà questa maglia nera a proteggere Roma e dintorni? I tempi per la discarica di Colleferro stringono e, almeno se si vogliono evitare scenari devastanti e vergognosi come quelli di Napoli, occorrono soluzioni sostanziali e definitive, che riescano a mettere d’accordo i vari organi statali e le esigenze dei cittadini.

 
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