La famiglia etero

Egregio Direttore, mi preme esprimere anch’io delle opinioni sulla famiglia, quella ordinaria e non straordinaria. Mi riferisco all’articolo pubblicato sull’ESPRESSO nr. 4 del 31 gennaio 2013 (Vie ordinarie e vie straordinarie di Renato PIERRI). Sono d’accordo con il nostro Papa quando lancia l’allarme circa l’avanzare del “relativismo” a danno dei valori assoluti proprio come la famiglia. Di seguito il mio pensiero.

 

Ogni società ha l’obbligo/dovere civico e morale di salvaguardare le tradizioni e le consuetudini per tramandarle, a corredo delle generazioni, nel futuro. Queste regole e norme hanno permesso che l’esistenza umana superasse tutti gli ostacoli e le catastrofi naturali preservandola fino ai giorni nostri.

La vera essenza di questo miracolo è stata LA FAMIGLIA ETERO, quella vera e tradizionale. Attraverso la procreazione, il mantenimento e l’educazione della propria prole, L’UOMO E LA DONNA, hanno consentito la formazione delle attuali numerose società sane. Gli stessi figli crescendo in una famiglia formata da un padre/maschio e una madre/donna si sono diversificati secondo la loro reale natura. E’ fondamentale che la formazione dei figli (ragazzo e ragazza) avvenga attraverso uno sviluppo improntato agli esempi quotidiani dei due genitori c.d.”normali”.

E’ orrendo, o superficiale, pensare che i bambini “in formazione”, vivendo in una società dove gli esempi omosessuali sono apertamente e palesemente evidenti in effusioni e, a volte, in volgarità manifestamente oscene possano coinvolgere e/o sconvolgere la loro psiche deviando la loro sessualità futura.

Credo che il rispetto debba essere reciproco: le famiglie naturali hanno il dovere/obbligo di salvaguardare la crescita normale dei propri figli mentre, gli altri che rispetto, hanno l’obbligo/dovere di non influenzare negativamente questo compito dei genitori attraverso un comportamento fuorviante.

Se lo sviluppo e la formazione dei figli seguono la regola naturale, questi saranno i futuri cittadini e genitori che continueranno la specie umana.

Rebus sic stantibus e/o stantibus sic rebus.

Écrasez l’Infâme!

Saluti  dott. Angelo D’AMORE

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