Non è giusto che ogni giorno e in ogni parte del mondo
la maggior parte delle persone venga violentata psicologicamente,
sia per il modo in cui è costretta a
vivere sia per il modo in cui deve accettare la vita.
Tutto ciò avviene perché un gruppo di persone,
notoriamente psicotiche, decide di fare guerra o di
imporre la propria volontà, e, pur essendo una minoranza,
prende decisioni per conto dei non violenti.
Tutto ciò accade con frequenza perché il mondo è pieno furbi, di arrivisti
e di opportunisti. Di fronte ad un mondo travagliato dalla violenza,
molti si lasciano prendere dalla rassegnazione, altri reagiscono con
forza.
La guerra, la guerriglia della Camorra, la violenza di piccole
sopraffazioni quotidiane, hanno l’effetto delle tre scimmiette (non vedo,
non sento, non parlo); è quasi una forma di legittima difesa individuale
e nichilistica dinanzi alle problematiche attuali.
È proprio questa
catena di indifferenza che dobbiamo rompere con tutte le nostre forze,
con la consapevolezza del bene prezioso che si possiede: la vita, e
come essa vada vissuta con pienezza. Sulla qualità della vita si potrebbe
svolgere un trattato, come già alcuni documenti pastorali hanno sottolineato.
Siamo un po’ tutti defraudati della “bellezza del vivere”.
Tutti sono concordi nel condannare le nefandezze ma nessuno pone le basi
per realizzare una vera e propria “disinfestazione”. Valori come la solidarietà,
la fratellanza, il rispetto, sono riconosciuti, ma considerati utopistici,
quasi non realizzabili, e così ogni persona è portata a chiudersi
nel proprio piccolo vivere quotidiano, poiché si sente impotente ad
affrontare i grandi problemi del mondo.
L’importanza della partita, o
delle piccole beghe televisive, diventano coperture per essere indisturbati
a compiere frodi, di ogni genere. Meccanismo di difesa semplice
ed inconscio per ogni uomo che sente e vive l’impotenza di realizzare
qualcosa di positivo per sé e per gli altri. Qualità della vita, educazione
ai sentimenti, rispetto, fedeltà, solidarietà, diventano la consapevolezza
per poter vivere nella bellezza del Creato.
Preconcetti su: cosa
posso fare?, vedono ogni persona incapace di progettare nella
Comunità in cui si trova. Se ci rechiamo in un prato all’apparenza bellissimo,
non sappiamo se stiamo calpestando rifiuti tossici; se ci rechiamo
in un Paese africano, per godere del paesaggio, non possiamo sapere
se siamo oggetto di guerriglia tra facinorosi; ecco perché la diffidenza
sta diventando la nostra padrona.
Se ascoltiamo un bimbo notiamo nei suoi pensieri una profonda tristezza che nasce
dalla disperazione di un mondo contraddittorio che lo circonda.
Possiamo notare, con grande disappunto, che noi adulti abbiamo trasmesso ai giovani solo
una parte della realtà esistente: pessimismo, precarietà di valori, incoerenza,
psicosi quotidiane che vanno dalle piccole paure, alle tensioni,
all’impossibilità di progettare un futuro; mentre tutto ciò che riguarda il
bello della vita sembra recluso in pochissime cose materiali.
Non abbiamo dato ai giovani il senso del vissuto, il significato profondo del
“mistero” della vita e la grande possibilità della “costruzione” umana.
Il compito che ci ha dato Dio è di continuare la Creazione.
L’evoluzione dell’uomo deve avvenire non solo mantenendo tutto ciò
che è stato creato, ma progredendo in tutti i settori: scientifico, tecnologico
e spirituale. Purtroppo questa progettualità è stata spesso sintetizzata
dall’uomo in un vago concetto di edonismo in cui l’individuo
non gestisce autonomamente, ma sotto spinta di grandi interessi economici,
le proprie scelte (il consumismo, lo shopping compulsivo, il
divertimento narcisistico, l’assoggettarsi a forme di vizi).
L’individuo diventa così una pedina in un disegno per certi versi folle e che non
conduce da nessuna parte. Il concetto di Dio-Amore non è solo una
meravigliosa frase, ma un progetto di vita di tutta la Comunità umana,
per realizzare la fraternità. La famiglia umana deve migliorare non solo
le aspettative del reddito, ma anche i rapporti finalizzati alla solidarietà.
Una forma bellissima di congiunzione con il Creatore è l’arte che,
attraverso una forma di ascesi, ci permette di avvicinarci ai linguaggi
più profondi dello spirito.
La poesia è un vento leggero che parla al
nostro animo, la musica è unelevazione sublime del nostro intelletto,
la pittura dà emozioni e sostiene i nostri sogni. Dobbiamo essere capaci
di far librare la nostra mente, il nostro cuore e le nostre anime.
La fede rafforza la volontà
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