La insolita neo-mamma con la tonaca (ma siamo certi che sia davvero un caso insolito o unico?), in virtù della sua nuova condizione, dovrà lasciare l’ “abito” ed entrare in una dimensione di vita più umana, probabilmente una casa famiglia, perchè come ogni mamma che si rispetti, deve occuparsi della sua creatura.
Per tentare di salvare la faccia non tanto della suora, ma dell’istituzione ecclesiastica, si ipotizza una violenza che dovrebbe essere avvalorata dal fatto che la suora era caratterizzata da un animo solare e ingenuo di una bambina di quindici anni in un corpo di trentadue. Tutto ciò però confligerebbe con la realtà dell’animo della suora che non sembrerebbe pentita… assolutamente no!
Pare sia felice!
Ma tale stato d’animo si scontra, come era prevedibile, con le parole non tenere del Vescovo che, pur apprezzando la scelta della suora di prendersi cura della sua creatura, sottolinea la gravità del fatto, sia sotto il profilo morale, sia sotto quello canonico e richiama l’attenzione alla disobbedienza ai voti pronunciati.
Al riguardo ricordo a chi legge, il film “La moglie del prete” del maestro Dino Risi, interpretato da Sofia Loren e da un superbo Marcello Mastroianni… Beh, queste sono parole di circostanza, come dire due passi avanti e uno indietro, per non cadere in contraddizione con se stesso o buttarsi avanti per non cadere indietro..
Ed è qui che la Chiesa dovrebbe procedere ad una profonda revisione della sua struttura canonica perché, è evidente, in Essa c’è qualcosa che non funziona più.
Dopo più di duemila anni dal quel grandioso fenomeno storico e umano chiamato “nascita del Cristo”, la Chiesa non può andare più avanti sulla base di dogmi che sembrano negare la …vita umana… ai suoi ministri.