La risposta al Pos
dalla nostra corrispondente da Los Angeles Maristella Santambrogio
Obbligatorio dal 30 giugno. Scontento e insoddisfazione specialmente per le piccole aziende.
Per “stanare” i cosiddetti evasori e raddrizzare le cattive abitudini a scapito del fisco italiano, il POS è un’ imposizione assai improbabile per raggiungere un risultato efficace nell’educazione al pagamento trasparente.
Spesso ci si sente domandare “Vuole la fattura? Se paga in contanti c’è uno sconto”.
In realtà l’IVA risparmiata del cliente evitando la fattura è un minimo di risparmio rispetto al guadagno totale non dichiarato offerto al professionista. Questo è un esempio di come si possono raggirare i numeri con POS o senza.
“I professionisti” -ci dice Giorgio Olivieri, architetto dello studio Olivieri di Arcisate, Varese- “sono considerati evasori da punire. Ci impongono il POS, una soluzione incapace di risolvere il problema evasione. Considerando la situazione fiscale italiana si dovrebbero intensificare gli sgravi e risanare l’industria agonizzante , incapace oggi di offrire lavoro. Ci impongono per legge un servizio per i clienti non gratuito che complica la vicenda burocratica dei pagamenti. Nel nostro studio i costi si aggirano dai 300 euro in su, dunque, per cifre alte è necessario l’utilizzo di un assegno o bonifico., considerando come a volte è difficile ricevere i pagamenti dal cliente. Ci sono poi carte di credito con dei limiti di pagamento ed è necessario passare al bonifico o usare un assegno per cui, per noi, il POS non è così necessario, ci aggiunge solamente un costo”. Sottolinea Silvia Magistri, in società nello Studio Olivieri, “Alcuni clienti possono essere anche protestati e non possono usare carte di credito, per cui non hanno accesso al POS. È un’esagerazione come lo Stato ci voglia imporre un mezzo per essere pagati, chi vuole evadere lo fa comunque. Il POS è un servizio non gratuito, utile alle banche dove si pagano gli interessi due volte. Sarebbero necessarie più riduzioni per tutti, lo stiamo sperimentando con gli sgravi fiscali… i clienti chiedono le fatture pagano con bonifici per poter accedere ai recuperi fiscali di ristrutturazioni. Il lavoro è aumentato per tutti!”.
Da Mina Franco e Baroffio Luisa, gestori della Floricultura Baroffio di Bisuscho (Varese), riguardo al POS entrato in vigore il 30 giugno sentiamo solo lamentele. ” Che senso ha per noi il Pos, ci ha aggravato la vita – dice Luisa- io fatturo sempre, già gestire una piccola azienda sono spese, ora ci aggiungono d’obbligo il POS che abbiamo dovuto pagare. Noi non abbiamo una linea telefonica ,quindi altri aggravi per avere il satellitare, poi i 10 euro da pagare alla banca e, questo, è solo l’inizio non dimentichiamo le commissioni per le carte di credito, con il bancomat si ha un risparmio”. Franco aggiunge “E se noi non riusciamo a prendere la linea, ed facile capiti con il satellitare, specialmente nella nostra zona, che facciamo? Non lavoriamo? Il POS è a vantaggio delle banche e un rincaro per chi lo usa”.