Roma, 23 giugno – Mario Amato, Sostituto Procuratore della Repubblica di Roma, si occupava delle indagini sulla destra eversiva ed aveva raccolto l’eredità delle indagini del collega Vittorio Occorsio, assassinato il 10 luglio1976 dai neofascisti Pierluigi Concutelli e Gianfranco Ferro, appartenenti a Ordine Nuovo.
Una decina di giorni prima, al Consiglio Superiore della Magistratura, Amato aveva rappresentato la sua anomalia, nel dover condurre da solo indagini talmente delicate. Ottenne solo promesse ma di fatto continuò a lavorare da solo, senza scorta o autovettura blindata.
Così, come tutte le mattine, uscì presto di casa per recarsi alla parallela Viale Jonio, dove all’altezza del civico 272 c’era la fermata dell’autobus 391 che lo avrebbe portato a Piazzale Clodio, sede del Tribunale di Roma.
Ma ad attenderlo, quel giorno, c’era la morte, sotto forma di un colpo di pistola esplosogli alla testa da un individuo che scappò a bordo della moto condotta dal complice. Erano Gilberto Cavallini ed il suo complice Luigi Ciavardini, terroristi appartenenti ai NAR ( Nuclei Armati Rivoluzionari), personaggi sui quali il S. Procuratore indagava.
Quella mattina, proprio qualche minuto dopo il tragico evento, per motivi professionali
transitavo sul lato opposto del Viale e, visto il corpo a terra, diedi l’allarme diramando le prime ricerche ed avviando le prime indagini. Ho ancora dinanzi agli occhi quel corpo steso a terra e con la scarpa bucata, che riconobbi per quel Magistrato con il quale avevo avuto rapporti professionali …
Solo nel 2010, è stata collocata una stele che ricorda il luogo del brutale assassinio ma non per volere dello Stato che non ricorda quasi mai i suoi fedeli Servitori…