È la domanda che da qualche giorno si pongono gli abitanti di Monteverde vecchio davanti alla statua raffigurante la Madonna posta sopra il portone della cappella dedicata a santa Giuliana Falconieri in piazza Francesco Cucchi.
Il simulacro infatti nelle ore serali – quando è attiva l’illuminazione elettrica – appare come striato sulla fronte e dal collo ai piedi da una lunga scia rosso scuro, che a più di qualcuno è sembrata sangue. Con la luce del sole invece la statua ha il suo normale colore bianco.
Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri e i Vigili del Fuoco, pare chiamati dalle suore che gestiscono la chiesetta, ma il controllo effettuato non avrebbe evidenziato anomalie né manomissioni, quale potrebbe essere una particolare verniciatura fluorescente: semplicemente si sarebbe trattato di un gioco di luci e ombre, si è detto.
Rimane il fatto però che fenomeni analoghi non vengono ricordati dai residenti, parecchi dei quali si sono affollati davanti alla statua durante la misteriosa manifestazione. Qualcuno sicuramente tirerà in ballo la credulità popolare, altri la suggestione particolarmente forte nei fedeli. C’ è da dire però che anche chi non si considera un grande cliente all’altare è rimasto impressionato da quanto visto: «Premetto che non credo nella Chiesa cattolica e non facevo un segno della croce da anni – riferisce una giovane signora che abita da sempre in zona e preferisce rimanere anonima – ma ieri sera quando ci sono passata con la macchina per poco non andavo a sbattere. C’era un gruppo di persone con il naso per aria, ho guardato anche io ed effettivamente la statua sembrava coperta di sangue. Ho chiesto a una suora e mi ha detto che succede così da una settimana circa, secondo lei aveva a che fare con i morti di Lampedusa».
Miraggio o miracolo, dunque?
In ogni caso ci permettiamo di osservare che qualcuno ha per forza dovuto tirare in ballo il naufragio dei (non più) clandestini; i suicidi a catena di italiani senza lavoro disperati per il menefreghismo nei loro confronti, invece, nessuno li considera.