L’11 agosto 1980, “Annus Horribilis” della Repubblica, furono uccisi dagli assassini di Prima Linea il Brigadiere Pietro Cuzzoli e l’Appuntato Ippolito Cortellessa (in foto) del Nucleo Radiomobile Carabinieri di Viterbo, a Ponte di Cetti, a pochi chilometri dal capoluogo viterbese. Lo stesso giorno morì anche il Maresciallo della Compagnia di Montefiascone, Maresciallo Capo Antonio Robuano, Medaglia d’Oro al Valor Civile per benemerenze acquisite durante il terremoto del Belice del 1968, che postosi all’inseguimento di una macchina con a bordo proprio quei delinquenti in fuga, finì purtroppo fuori strada. Tutto avvenne a seguito di rapina in una banca di Viterbo da parte di sei terroristi di cui alcuni, saliti su un autobus diretto a Roma, furono fermati a Ponte di Cetti da una pattuglia dei Carabinieri, costituita da Cuzzoli e Cortellessa, contro i quali, nel corso dell’identificazione, aprirono il fuoco cui seguì la reazione dei Militari che ferirono Michele Viscardi, uno dei capi di PL. I Militari, ogni anno, sono ricordati nel corso di una semplice ma toccante commemorazione proprio a Ponte di Cetti, alla presenza dei Familiari dei Caduti, Autorità e popolazione. A loro, congiuntamente, quali insigniti di Medaglia d’Oro al Valor Militare “alla Memoria”, nel settembre 1992 venne intitolata la nuova bella Caserma del Comando Provinciale di Viterbo con una cerimonia di italianità e alto patriottismo di cui le Vedove dei Caduti furono Madrine con l’offerta del Tricolore all’Arma da parte del Sindaco, Giuseppe Fioroni. Quell’anno (il 1980), in Prima Linea ci fu ampio dibattito interno a seguito della scelta di alcuni elementi di collaborare con lo Stato; fu così che si dette vita alla formazione dei Comunisti Organizzati per la Liberazione Proletaria (COLP), proprio per la liberazione dei detenuti. Ciò portò all’assalto al carcere di Rovigo, con l’uso di dinamite, che aprì una breccia nel muro di cinta liberando Susanna Ronconi, che evase con altre tre terroriste; e fu così che qualche tempo dopo, il 21 gennaio 1982, a seguito di rapina in una banca della provincia senese, nel Comune di Monteroni d’Arbia, un nucleo dei COLP a bordo di pulman di linea si imbattè nella pattuglia formata dal Maresciallo Augusto Barna e dai Carabinieri Ausiliari Euro Tarsilli e Giuseppe Savastano. Si ripetè, allora, la tragica scena di Cuzzoli e Cortellessa a Ponte di Cetti, perchè mentre il Sottufficiale procedeva all’identificazione, un terrorista esplose nei confronti dei tre militari numerosi colpi d’arma da fuoco attingendo mortalmente i due giovanissimi Carabinieri mentre il Maresciallo, seppure ferito, rispose al fuoco uccidendone uno e ferendone un altro. Il gruppo criminale in fuga, il giorno successivo, nel corso delle battute effettuate con il GIS dell’Arma, fu catturato a seguito di conflitto a fuoco ad Arlena di Castro, nel viterbese. Il Maresciallo Barna fu insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare, mentre i Carabinieri Ausiliari, appena ventenni, della Croce d’Oro al Valor Militare “alla memoria”. Il 1980, quell’anno, fu davvero un Annus Horribilis; fu anche l’anno del DC9 dell’ Itavia precipitato a Ustica e della strage alla Stazione di Bologna; erano gli Anni di Piombo che lasciarono sulle strade i corpi senza vita di fedeli Servitori dello Stato colpiti a morte da varie organizzazioni criminalterroristiche, sia di destra che di sinistra. Ricordiamoli, ora, i Caduti sul Fronte del Dovere del 1980, con rispetto e riconoscenza: Questi i Loro nomi:
Appuntato Antonio Cestari, Agente Michele Tatulli, Brigadiere Rocco Santoro, tutti del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza- Milano;
Magistrato Guido Galli- Milano;
Appuntato CC. Antonio Chionna- Martina Franca (Ta);
Agente di PS Filippo Giuseppe- Bari;
Tenente Colonnello dei Carabinieri Emanuele Tuttobene e Appuntato Antonio Casu- Genova;
Agente PS Maurizio Arnesano-Roma;
Vittorio Bachelet, Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura -Roma;
Nicola Giacumbi, Procuratore della Repubblica di Salerno;
Magistrato Girolamo Minervini, Direttore Generale degli Istituti di Prevenzione e Pena del Ministero di Giustizia- Roma;
Commissario Capo di Polizia Alfredo Albanese-Mestre;
Sostituto Procuratore della Repubblica di Roma Mario Amato-Roma;
Brigadiere dei CC. Ezio Lucarelli- Milano;
Generale dei Carabinieri Enrico Galvaligi, Vice di Carlo Alberto dalla Chiesa quale responsabile dei Servizi di Sicurezza degli Istituti di Prevenzione e Pena-Roma.
Ma non dimentichiamo, in questa circostanza, di ricordare anche il valoroso Capitano dei Carabinieri Emanuele Basile e il Procuratore della Repubblica di Palermo, Gaetano Costa, uccisi anch’ Essi nel 1980 da quella Cosa Nostra che nelle sue azioni mai fu dissimile per prassi e progettualità destabilizzanti dai terrorismi storici nostrani e, per molti aspetti, ancor più pericolosa come evidenziatosi negli anni successivi. Concludendo, un elenco davvero tragicamente lungo che, pur con grande dolore, è doveroso riproporre, con l’auspicio che un Annus Horribilis come quello del 1980 non abbia più a ripetersi!