Roma – Ricordato il 38° anniversario della strage di Piazza Nicosia ad opera delle brigate rosse
Roma, 3 maggio 2017 – Era il 3 maggio 1979 quando un gruppo di fuoco composto da 13 terroristi delle brigate rosse, composto da tre squadre, giunse in Piazza Nicosia dove era ubicata la sede del Comitato Regionale per il Lazio della DC.
Con una perfetta azione di guerriglia, due squadre irrompevano all’interno dell’edificio mentre la terza squadra rimaneva appostata all’esterno per contrastare l’eventuale intervento delle Forze dell’Ordine. Entrati nella sede, sotto la minaccia delle armi, la prima squadra di terroristi immobilizzava i presenti mentre l’altra si impossessava di documenti riservati, collocando all’interno dello stabile 4 ordigni esplosivi.
Nel frattempo era stato dato l’allarme e, prima a giungere sul luogo, fu la Volante della Polizia con a bordo il Maresciallo Antonio Mea, l’Appuntato Pierino Ollanu e l’Agente Vincenzo Ammarata. I Poliziotti vennero accolti a raffiche di mitra prima di poter accennare ad alcuna resistenza. Mea cadde, colpito a morte, sul selciato mentre Pierino Ollanu e Ammarata furono gravemente feriti. I terroristi riuscirono a fuggire.
Ollanu e Ammarata furono trasportati in ospedale dove Ollanu, a seguito delle ferite riportate, dopo alcuni giorni morì.
Le accurate indagini svolte dalla Digos, consentirono di individuare tutti i componenti dell’attentato che vennero arrestati e condannati all’ergastolo.
Stamane, alla presenza del superstite Vincenzo Ammirata, dei famigliari delle vittime e rappresentanti delle altre Forze dell’Ordine e delle Istituzioni, a nome del Capo della Polizia Prefetto Franco Gabrielli, il Questore di Roma Guido Marino ha reso omaggio ai caduti, deponendo due corone di alloro.
La prima è stata deposta sulla lapide commemorativa presente in Piazza Nicosia a ricordo dell’eccidio e la seconda su quella posta al Commissariato Trevi Campo Marzio, dove i due Poliziotti prestavano servizio.