Onore a un ragazzo di nome Stefano, caduto sul fronte del dovere appena ventunenne!
Su un vecchio numero della rivista “Fiamme d’Argento” leggiamo che il 16 Maggio del 2004 la Stazione Carabinieri di Pioraco (Macerata) è stata intitolata al Vice Brigadiere Stefano Tempestini, Medaglia d’Argento al Valor Militare “alla Memoria”, caduto eroicamente ad Amfilokia (Grecia), il 4 luglio 1943.
Presenziarono alla cerimonia, oltre alla sorella dell’Eroe, signora Marcella Tempestini in qualità di Madrina, Parlamentari e Autorità civili, militari e religiose e, nella circostanza, il Sindaco offrì al Comandante della Stazione, Maresciallo Claudio Fabbrizio, la Bandiera nazionale. Devo dire che d’estate è molto piacevole visitare le belle località del Camerinese, con sosta anche a Pioraco, ridente cittadina nei cui pressi scorre il limpido fiume Potenza, ottimo per la pesca “a mosca” e dove non è infrequente, soprattutto dai più anziani, ascoltare la storia di un ragazzo di nome Stefano, con racconti di gioventù spensierata oltremodo lontana. STEFANO, Carabiniere per vocazione, partì mobilitato per la guerra di Grecia, quella guerra che l’Italia intraprese senza mezzi e strategie efficaci, ma vinta solo per l’intervento massivo e risolutore della Germania; quella guerra a cui seguì un modello occupazionale non facile, il tutto aggravato dalla carestia e dal fatto che gli Italiani erano percepiti dalla popolazione locale come aggressori e, quindi, osteggiati e contrastati dalle forze della resistenza armata locale. In tale difficile contesto si inserì la vicenda che vide STEFANO TEMPESTINI, Vice Brigadiere appena ventunenne, che aveva sollecitato ed ottenuto il comando di una Squadra rinforzata destinata al soccorso di nuclei avanzati assaliti da forze ribelli, scontrarsi a fuoco con loro e morire da prode con una pallottola alla testa mentre precedeva i suoi uomini. La sua figura, in verità, non venne valorizzata nell’immediato dopoguerra e neanche dopo nel luogo di nascita, come invece avrebbe meritato, in quanto fu deciso di intitolare vie, piazze, giardini e scuole a partigiani morti durante la Resistenza che, nelle Marche, ebbe caratteri di particolare asprezza. In verità, meraviglia anche che l’Arma dei Carabinieri nulla abbia fatto per onorare un Suo Figlio benemerito, con l’intitolazione di una propria Caserma. Ma si sa che anche in questo non trascurabile settore ci può essere, per fortuna non frequentemente, pigrizia e disattenzione, forse perchè tale materia non risulta essere meritoria di fortunata carriera. Tutto questo però sino a quando, nella prima metà degli anni ’90, assunse il Comando della Regione Marche il Generale Luciano Gottardo, che di lì a qualche anno sarebbe diventato il primo Comandante Generale proveniente dalle file dell’Arma. Quindi, ben conoscendo la Sua sensibilità alle memorie più significative dell’Istituzione, non fu difficile interessarlo alla questione da parte di sostenitori dell’Arma e Associazioni combattentistiche. Bene, il risultato fu rapido e più che fruttuoso in quanto, in tempi ragionevolmente brevi, per il lavori di ristrutturazione dello stabile della Stazione di Pioraco, lesionato gravemente dal terremoto che a settembre 1997 colpì le Marche, fu dapprima intitolata a STEFANO TEMPESTINI la bella Stazione di Treia, sempre nell’alto Maceratese, e poi, a lavori ultimati, anche quella di Pioraco. Ovviamente, entrambe le cerimonie, tenutesi a distanza di non molti anni l’una dall’altra, costituirono un momento molto bello di italianità e patriottismo per tutta la Provincia alla presenza di Autorità e popolazione. Oggi, i Carabinieri della Stazione di Pioraco, da anni al comando dell’ottimo Maresciallo Aiutante Claudio Fabbrizio, continuano a svolgere il proprio lavoro con competenza e spirito di servizio nell’interesse della giurisdizione, con la protezione invisibile ma vigile di quel ragazzo ventunenne di nome STEFANO, il cui nome è da tempo scritto sulle Tavole della Storia Patria……..
Concludiamo, affermando che è giusto e doveroso ricordare alcuni appartenenti al Comparto Sicurezza e Difesa dello Stato per gesta e comportamenti altamente eroici, ma altrettanto giusto è rivolgere un pensiero ai tanti che quotidianamente svolgono, in silenzio, il loro prezioso lavoro a tutela della nostra incolumità. Basta pensare un attimo come sarebbe la nostra esistenza se non esistessero….